TERAMO – Il giudice della sezione Lavoro del tribunale di Teramo, Maria Rosaria Pietropaolo, con una sentenza depositata oggi, ha disposto il reintegro sul posto di lavoro di Anna Capponi, la vigilessa che poco meno di un anno fa era stata licenziata in tronco dal Comune di Teramo. Secondo quanto motivato dal giudice, la dipendente comunale fu vittima di un atteggiamento ritorsivo «in considerazione dell’ambiente e del clima in cui venne adottato ed in quanto riconducibile all’iniziativa giudiziaria con cui aveva denunciato gravi fatti all’interno del comando della polizia municipale». La Capponi, nonostante l’archiviazione del procedimento da lei provocato e in attesa anche di una udienza preliminare dnanzi al gip di Teramo in cui è indagata per calunnia, non ha mai smesso di lottare per riavere il suo posto di lavoro. Oggi la decisione del giudice le restituisce dignità lavorativa. Il licenziamento è stato definito illegittimo, sotto diversi profili, in particolare sotto l’aspetto della tempestività della contestazione disciplinare e del difetto di giusta causa. In soldoni, l’amministrazione comunale di Teramo è stata condannata al reintegro al lavoro della dipendente nonchè al pagamento di tutti gli stipendi arretrati con interessi e rivalutazione ma soprattutto delle spese legali che sono state quantificate in circa 5.200 euro. Un ammontare complessivo che supera i 25mila euro e che costituiranno sicuramente un altro elemento di polemica sulla legittimità delle condotte legali del comune.
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