TERAMO – E’ stata chiusa in serata la camera ardente, allestita nell’obitorio dell’ospedale civile di Teramo, di Renato Bellisari, il pensionato 77enne ucciso nella sua abitazione di Intermesoli lo scorso 25 settembre. Per due giorni, da martedì scorso, amici, quei pochi parenti rimasti e i concittadini della frazione del comune di Pietracamela hanno potuto rendere l’ultimo saluto a "Renatone", che tutti conoscevano e apprezzavano per la sua riservatezza, vittima della furia omicida di qualcuno che è ancora oggi sconosciuto. Bellisari non avrà un funerale in Italia ma nella sua nazione d’adozione, il Canada. La sorella Chiara e la nipote Tina, gli unici famigliari diretti che Bellisari aveva, hanno infatti voluto tenerlo vicino a loro, in Nordamerica, dove lo stesso pensionato aveva lavorato per tanti anni in passato, prima di rientrare a Intermesoli. La salma di Bellisari domattina verrà trasferita all’aeroporto di Fiumicino, dove sabato verrà imbarcata su un volo diretto a Toronto, dove saranno celebrati i funerali e dove la bara sarà tumulata. Una messa di suffragio sarà officiata sempre sabato, alle 18, nella piccola chiesa di San Rocco a Intermesoli. Il cadavere di Bellisari fu trovato all’interno della sua abitazione in via Baracca, al centro del paese, nella serata del 25 settembre. Il corpo, senza vita da almeno 36 ore, era riverso in cucina in una pozza di sangue, in testa gli evidenti segni di una morte violenta: sette colpi di bastone inferti con ferocia. Sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Teramo coordinati dal pm Andrea De Feis, che sono in attesa di indicazioni utili dagli esami di laboratorio dei carabinieri del Ris di Roma.
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