TERAMO – I grandi proclami sulla compattezza di intenti usciti dal conclave della Giunta Brucchi sono crollati alla prima occasione utile per gli scontenti per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, quella dell’assestamento di bilancio. I primi mal di pancia sono emersi con i rilievi che il grande consigliere deluso Guido Campana ha mosso sull’assenza degli allegati e dei documenti a giustificazione delle poste contabili inserite dall’assessore Eva Guardiani tra le rettifiche al bilancio, in primis i 220 mila euro del salatissimo conto energia. Un assist per la minoranza, soprattutto per il Movimento 5 stelle che ha cavalcato l’inadempienza per tentare di bloccare la discussione del punto. I nuovi intoppi sono arrivati successivamente su altri argomenti all’ordine del giorno presentati sempre dal Movimento 5 stelle, due dei quali hanno incassato un voto finito in pareggio grazie ai consiglieri del gruppo di Gatti. Dopo i rigurgiti interni emersi già alle scorse elezioni provinciali sono deflagrati con un risultato avaro per il candidato consigliere Franco Fracassa, silurato proprio da qualche consigliere di Futuro In, nuovi borbottii sono emersi ieri in Consiglio da parte di Alfredo Caccioni e Vincenzo Falasca che hanno votato a favore delle mozioni presentate sull’inserimento sul sito web del Comune delle delibere, dei compensi degli amministratori, dei provvedimenti di Giunta. «Sono provvedimenti volti a garantire la trasparenza – ha dichiarato il consigliere Caccioni e con lui anche il consigliere Vincenzo Falasca– non c’è alcuna dietrologia politica, ma rivendico l’idea di ragionare con la mia testa. Se ritengo valido un provvedimento, specie su un contenuto importante come quello della trasparenza da garantire ai cittadini ,ritengo vada votato a prescindere dalla direzione politica che la propone. La politica deve essere costruttiva e votare no a prescindere per via della collocazione poltica , se un provvedimento è valido, non è un buon motivo bocciarlo a priori”. A votare a favore di un provvedimento dei 5 stelle sono stati anche i consiglieri Dodo Di Sabatino, sconcertato anche per il mancato coinvolgimento sul futuro della Team che vorrebbe a partecipazione privata, e Raimondo Micheli. Divergenze cavalcate dall’opposizione e in particolare da Alberto Melarangelo che parla di una maggioranza che scricchiola, ma che accusa anche la miopia della Giunta su un provvedimento a favore della trasparenza che "cozza" con "la casa di vetro che il sindaco dichiarava di voler fare del Palazzo di Città"
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