TERAMO – Il sindaco di Teramo sarà domani a Roma con un fardello ben pesante di problemi da sottoporre alla comune protesta dei comuni aderenti all’Anci controle decisioni del governo Renzi. Oggi non ha esitato a dire che è pronto a riconsegnare la fascia tricolore assieme a tantissimi altri colleghi primi cittadini per segnalare le gravissime difficoltà di bilancio che deriverebbero da alcune previsioni della legge di bilancio dello Stato che ha intanto tagliato compartecipazioni per oltre 380mila euro sul fronte dell’Imu sui terreni agricoli per le altimetrie superiori a 280 metri che riguardano il capoluogo. Ma c’è di più. Ci sono le somme impegnate dall’amministrazione per affidare e realizzare opere importanti come il sistema antincendio della scuola elementare Noè Lucidi, o gli interventi di messa in sicurezza della palestra della scuola San Giuseppe oppure ancora la rimozione dell’amianto in altre stutture scolastiche che non arriveranno dal Governo centrale nonostante assegnate con il famoso "Decreto del fare" per Scuole sicure. Non sono più sicuri di prendere i soldi le imprese che hanno lavorato e che potrebbero trascinare il Comune in un contenzioso da ben più dei 500mila euro assegnati e oggi ritirati da Renzi. Tanta carne al fuoco insomma sulla strada di Roma. «Renzi è un sindaco e sa quanto costi tutto questo a una pubblica amministrazione – ha detto Brucchi -. Se non lo capirà noi siamo pronti ad azioni clamorose»
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