TERAMO – “Ribassi di gara sospetti e cifre sottodimensionate sulla pelle lavoratori e pazienti”. E’ quanto dichiara la Cisl sull’oggetto delle polemiche che da qualche tempo anima la protesta dell’Associazione italiana dei fisiterapisti (Aifi), ovvero il bando con il quale la Asl ha rinnovato l’affidamento del servizio di Assistenza domiciliare integrata. Un bando ritenuto machiavellico per il raggruppamento di 15 fisioterapisti che aveva presentato domanda per aggiudicarsi il servizio (vinto poi da un’altra cooperativa), e preceduto da un ulteriore gara annullata a favore dei fisioterapisti su richiesta dalla Cisl. Nel bando iniziale i fisioterapisti arrivarono al primo posto della graduatoria, grazie a un’offerta economica competitiva che consentiva loro di chiedere solo 16,50 euro a prestazione contro i 21 euro a prestazione che la Asl erogava alla cooperativa Kcs in scadenza. Di fronte alla bocciatura dell’offerta economica più vantaggiosa per la Asl i fisioterapisti hanno gridato allo scandalo anche contro l’intervento del sindacato, accusato di difendere interessi di parte. Il segretario della Cisl non ci sta e spiega come il ribasso del 30% offerto dagli operatori dell’Aifi sia sospetto e lesivo di una leale concorrenza tra operatori. «Nell’importo unitario di 21 euro offerto in precedenza dalla Asl» spiega Scuteri, il costo del personale (determinato da tabelle ministeriali) e quello relativo alla sicurezza sul lavoro, non erano stati determinati a monte del bando di gara dalla Asl al fine di sottrarli al ribasso di gara e assicurare così un valore economico adeguato e sufficiente a garantire: il rispetto dei contratti collettivi, il riassorbimento del personale già impegnato nell’assistenza domiciliare della precedente cooperativa aggiudicataria e gli standard di alta qualità del servizio». Dunque per il sindacato le questioni economiche sull’enorme ribasso proposto celano una realtà travisata e finalizzata ad appannare il lavoro del sindacato attento alle tutele dei pazienti e dei lavoratori. Una riflessione pone la Cisl sul prezzario dell’Aifi che per ogni prestazione domiciliare prevede una cifra di 40 euro. «Tenuto conto del costo della manodopera e del numero dei lavoratori da riassorbire, com’era possibile garantire un servizio delicato a 16euro e 50 a come proposto dai fisioterapisti?». «Non si fanno affari sui pazienti» conclude Scuteri. «La Cisl, opera senza “intermediari politici” e ha il solo interesse di garantire il rispetto delle regole e far si che la Asl e non diventi un luogo di affari»
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