L’AQUILA – Blitz antiterrorismo dei carabinieri del Ros: 14 gli arresti in corso di esecuzione in varie regioni italiane su disposizione della magistratura dell’Aquila nei confronti di un gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento neofascista "Ordine Nuovo", progettava "azioni violente contro obiettivi istituzionali". Nell’ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico ed associazione finalizzata all’incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Contestualmente agli arresti sono in corso delle perquisizioni a carico di altri 31 indagati. Al centro delle indagini del Ros, riferiscono gli investigatori, un gruppo che sulle orme di "Ordine Nuovo" aveva messo in cantiere azioni violente nei confronti di "obiettivi istituzionali", allo stato non meglio precisati, utilizzando i social network come "strumenti di propaganda eversiva". I carabinieri hanno anche documentato i ripetuti tentativi degli indagati di reperire armi, tramite una rapina già pianificata o mediante approvvigionamenti all’estero.
Smantellata "Avanguardia ordinovista". C’erano attentati contro magistrati, prefetture, questure, uffici di Equitalia con tutti i dipendenti dentro, addirittura anche nei confronti di personaggi come il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, il senatore a vita
ed ex presidente del Consiglio dei ministri, Mauro Monti e l’allora ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge. L’Operazione ‘Aquila nera’ della procura aquilana, coordinata dal procuratore Fausto Cardella e dal pm Antonietta Picardi, gestita dai carabinieri del Ros dal 2013, ha smantellato l’associazione clandestina Avanguardia ordinovista, che richiamandosi ai principi del disciolto movimento Ordine nuovo, progettava attentati ma anche uno scenario legale con la formazione di una lista per le elezioni. Il gruppo era ben attivato e contava anche su un arsenale di armi introdotto dalla Slovenia e da un deposito sotterrato dalla prima guerra mondiale. A capo della organizzazione è ritenuto Stefano Manni, ascolano di 48 anni residente a Montesilvano, con una parentela con Gianni Nardi, uno dei neofascisti fondatori negli anni ’70 di Ordine nuovo assieme a Stefano Delle Chiaie e Giancarlo Esposti. Sono 14 le persone arrestate in tutta Italia, otto delle quali in Abruzzo, e tra queste c’è anche il 93enne, Rutilio Sermonti, ex aderente a Ordine nuovo, considerato l’ideologo del gruppo, in particolare quale estensore di «una nuova costituzione repubblicana – si legge nel provvedimento dei magistrati – basata su un ordine costituzionale di ispirazione marcatamente fascista». Proprio Manni gestiva attraverso Facebook il reclurtamento e la propaganda,
Uno degli obiettivi era Gianni Chiodi. Nel mirino degli estremisti del terrorismo nero c’erano, tra gli altri, anche l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini e l’ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. Lo si evince da una intercettazione ambientale del 9 agosto scorso nell’abitazione di Lanciano di Katia De Ritis (reclusa in carcere). All’incontro, organizzato da Stefano Manni, capo indiscusso del gruppo, erano presenti anche Marina Pellati, Piero Mastrantonio e la compagna Monica Malandra. L’incontro è risultato essere una riunione programmatoria per l’attuazione di atti violenti e precisi obiettivi, indicati in "politici senza scorta e di poco peso" e "di punti di aggregazione di extracomunitari". E’ poi emerso che proprio Katia De Ritis ha individuato e indicato ai presenti alcune personalità politiche tra cui l’ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi ritenuto "obiettivi con alto indice di fattibilita’", non avendo, a suo dire, scorta. E’ emersa la necessita’ di attuare la strategia violenta contro l’esponente politico effettuando, prima dell’azione, specifici servizi di pedinamento ed osservazione, al fine di capire le reali abitudini dei soggetti da colpire ed inoltre prendere esempio dalle Brigate Rosse nella costituzione di "cellule di 4 o 5 persone». Il nome di Chiodi era tornato già un’altra volta in intercettazioni raccolte dai magistrati torinesi e da queste minacce era scattato il piano di protezione che nell’aprile scorso, in piena campagna elettorale, portò all’assegnazione della scorta al politico teramano.
Gli arrestati e gli indagati. Gli arrestati sono: Stefano Manni, nato ad Ascoli Piceno nel 1966, residente a Montesilvano; Marina Pellati, nata a Varese nel 1965, residente a Montesilvano; Piero Mastrantonio, nato a L’Aquila nel 1973, residente a Collebrincioni; Monica Malandra, nata a L’Aquila nel 1972, residente a Collebrincioni; Emanuele Lo Grande Pandolfina Del Vasto, nato a Palermo nel 1951, residente a Pescara; Franco Montanaro, nato a Roccamorice nel 1968 e lì residente; Franco La Valle, nato a Chieti nel 1963 e lì residente; Luca Infantino, nato a Legnano (Milano) nel 1981 e lì residente; Maria Grazia Callegari nata a Venezia nel 1957, residente a Pino Torinese; Franco Grespi, nato a Milano nel 1962 e residente a Gorizia; Ornella Carolina Regina, nata a Milano nel 1961 e residente a Gorizia; Marco Pavan, nato a Mirano nel 1984 e residente a Piombino Dese (Padova); Katia De Ritis, nata a Lanciano nel 1957 e lì residente; Luigi Di Menno Di Bucchianico, nato a Lanciano nel 1967 e residente a Villamagna.
Gli indagati sono: Rutilio Sermonti, nato a Roma nel 1921 e residente a Colli del Tronto; Mario Mercuri, nato a Petritoli (Ascoli Piceno) nel 1939 e residente a Colli del Tronto (Ascoli Piceno); Valerio Ronchi, nato a Mariano Comense (Como) nel 1966 e residente ad Arosio; Giuseppa Caltagirone, nata a Casteldaccia (Padova) nel 1961 e residente ad Arosio (Como); Cristian Masullo, nato a Palmanova (Udine) nel 1973 e residente a Udine; Fabrizio D’Aloisio, nato a Roma nel 1964 e residente a Fara in Sabina (Rieti); Anna Maria Scarpetti, nata a Roma nel 1953 e lì residente; Annamaria Santoro, nata a Torino nel 1967 e residente a Moncalieri; Serena Vecchiatini, nata a Codigoro (Venezia) nel 1979 e residente in Germania; Barbara Bottinelli, nata a La Spezia nel 1964 e lì residente; Gianni Lisetto, nato a Pasiano di Pordenone (Udine) nel 1964 e residente a La Spezia; Nicola Trisciuoglio, nato a Napoli nel 1961 e lì residente; Daniela Bugatti, nata a Milano nel 1960 e lì residente; Loredana Bianconi, nata a Roma nel 1964 e lì residente; Francesco Gallerani, nato a Castelmassa (Padova) nel 1954 e lì residente; Marcello De Dominicis, nato a Penne nel 1976 e residente a Pianella; Monica Copes, nata a Varese nel 1978 e lì residente; Luigi Nanni, nato a Caracas nel 1966 e residente a Canosa Sannita (Chieti); Giovanni Mario Pilo, nato a Olbia (Sassari) nel 1958 e residente a Oschiri; Antonio Esposito, nato a Castellamare di Stabia (Napoli) nel 1963 e lì residente; Marco Cirronis, nato a Cagliari nel 1978 e residente a Oristano; Alberto Bernasconi, nato a Como nel 1990 e residente a Solbiate (Como); Tiziana Agnese Mori, nata a Pavia nel 1868 e residente a Giussago (Pavia); Giovanni Trigona, nato a Palermo nel 1965 e residente a Lodi; Marianna Muzzarelli, nata a Modena nel 1971 e residente a Maranello; Maria Grazia Rapagnetta, nata a Civitavecchia nel 1965 e lì residente con il nome di Maria Grazia Santi ZuccariMiroslawa Legerska, nata a Cadca (Slovacchia) nel 1986; Giovanni Amorelli, nato a Gorizia nel 1976 e residente a Venezia; Maurizio Gentile, nato a Roma nel 1961 e residente a Gorizia.