Concerto-flop, la Rei diffida l'assessore Lucantoni: "Mai presi 16mila euro"

TERAMO – La polemica del Capodanno-flop si è trasferita sui social network, uscendo dal ‘recinto’ comunale, trovando amplificazione negativa nei post e nei commenti che hanno accompagnato e stanno accompagnando numerosi da circa tre ore, da quando cioè la cantante Marina Rei ha scritto sul suo profilo Facebook. La protagonista del fine d’anno più discusso dell’ultimo decennio a Teramo ha preso la parola a distanza di quattro giorni dal suo concerto flop a Teramo, tenuto nel gelo polare in una Teramo imbiancata (ripetendo il flop ‘estivo’ all’ex Villeroy di ‘Aspettando il 1° maggio, che tra l’altro avrebbe dovuto ‘ispirare’ gli amministratori teramani nella scelta della ‘star’ da chiamare ad esibirsi sul palco di piazza Martiri…). La Rei ci ha fatto sapere che ha diffidato l’assessore comunale agli eventi Francesca Lucantoni attraverso i suoi legali, perchè lei non avrebbe mai percepito nè chiesto 16mila euro per esibirsi come l’amministratore ha dichiarato. Ecco quanto postato dalla Rei: "Ancora una volta la musica viene utilizzata come strumento di lotta tra partiti. Oggi mi trovo costretta a rispondere e a difendermi pubblicamente dalle accuse, del tutto infondate, che mi sono state rivolte riguardo la mia partecipazione al concerto di Capodanno a Teramo e che mi hanno messo, negli ultimi giorni, al centro di polemiche senza alcun diritto di replica. Per togliere ogni ombra di dubbio su mie presunte responsabilità, ho già diffidato legalmente il comune di Teramo nella persona dell’assessore alla cultura Francesca Lucantoni, di rettificare quanto nella sua dichiarazione del 16 Dicembre, rispetto a un cachet di 16.000 euro, da me mai richiesto né percepito, e per la quale dichiarazione ho chiesto ripetutamente una smentita che è arrivata solo ieri. Peccato che ormai si era già consumata la solita sterile polemica mediatica. A tale proposito, tengo anche a precisare, che non è mai stato nelle mie facoltà prendere la decisione di annullare il concerto causa mal tempo, nonostante abbia più volte tentato di far spostare l’evento in una location al chiuso. Infine, ritengo profondamente scorretto riportare e travisare una normale incitazione dandone un significato negativo e denigratorio nei confronti dei Teramani presenti, che nonostante la temperatura e la situazione al limite della sopravvivenza, hanno partecipato al concerto e al seguito della serata fino alla fine. A loro va il mio ringraziamento e la mia solidarietà per essere così mal governati e mal informati"
E su questa dichiarazione si stanno scatenando i commenti, i giudizi, gli apprezzamenti che, malgrado la Rei lo premettesse, stanno trasformando la musica, questo concerto nello specifico, una strumento di battaglia politica. Non c’è che dire: il botto, questo concerto, lo sta facendo a scoppio ritardato, ben oltre la mezzanotte del 31 dicembre… E soprattuto, il nome della Rei sta riscuotendo più "mi piace" e "condivisioni" degli spettatori presenti in piazza mercoledì notte…