TERAMO – Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso pare non aver gradito la nomina di Graziano Ciapanna, consigliere comunale di Rocca Santa Maria e consigliere provinciale, nel rinnovato (dopo 8 anni) direttivo del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Il governatore il 23 dicembre scorso con una lettera aveva scritto al Ministro democratico (e renziano di ferro) Gian Luca Galletti per contestare la designazione di Ciapanna nel merito, dal punto di vista politico e anche di opportunità. Al democratico D’Alfonso non andava giù che l’unico rappresentante per la Regione fosse un esponente del centrodestra, vicino sia alla lista civica di Mauro Di Dalmazio che all’Ncd di Paolo Tancredi. Il secondo motivo di contestazione riguardava i titoli: D’alfonso proponeva al posto di Ciapanna Dino Mastrocola, preside della Facoltà di Agraria e vicerettore dell’Università degli Studi di Teramo. Infine D’Alfonso va al cuore del problema, le ragioni di opportunità: attualmente Graziano Ciapanna è imputato per truffa, frode e falso (il pm ha formulato le accuse con una richiesta di rinvio a giudizio) nell’inchiesta sull’appalto antincendio alla Asl di Teramo, con la sua società privata coinvolta e con 657mila euro sotto sequestro in attesa delle defi- nizione del procedimento. Proprio in virtù dell’inchiesta D’Alfonso aveva chiesto l’avvicendamento di Ciapanna. Che non c’è stata, così come la nomina dell’avvocato teramano Luigi Guerrieri, anche lui di area Pd, come componente per completare il direttivo del Parco. Posto al momento rimasto ancora “vacante”.
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