TERAMO – Inaugurato oggi pomeriggio a Colleparco, il Centro culturale islamico, nato per iniziativa delll’Associazione dei gruppi albanesi, macedoni e kossovari. Nel giro di due anni, dopo i lavori di ristrutturazione dei locali messi a disposizione dal comune di Teramo, questa piccola comunità balcanica è riuscita ad avere il proprio punto di aggregazione dove riunirsi per «non dimenticare le nostre tradizioni», come ha sottolineato oggi un emozionato Bedri Kadri, rappresentante e presidente dell’Associazione culturale islamica. «I nosrti figli sono nati qui – ha tenuto nel suo discorso di saluto – vogliamo bene a questa nazione. Questi locali erano abbandonati: oggi vedete come sono, con il nostro lavoro e i nostri contributi. Staremo attenti affinchè nessuno si lamenti della nostra presenza». Particolarmente importante è stata la presenza del vescovo di Teramo, monsignor Seccia, che ha salutato con rispetto la nascita di questo centro di aggregazione: «Abbiamo bisogno di questi segnali – ha detto il presule -: oggi ci facciamo condizionare dalla maestra del condizionamento, la televisione con i suoi telegiornali che, per carità, ci informano ma siamo colpiti solo dal negativo e rinunciamo o abbiamp paura del positivo. Questa è la vera fede, la vera religione – ha detto Seccia riferendosi all’iniziativa islamica di Colleparco -: se ci rivolgiamo all’unico Dio, pur se con radizioni culturali e rivelazioni diverse che hanno la loro storia su cui si può anche discutere, se Dio è Dio, in nome suo non possiamo combattere». Il Centro di Colleparco è la sintesi dell’accoglienza, secondo il vescovo: «Il senso dell’accoglienza è il primo gesto di solidarietà, è riconoscersi con la stessa dignità di uomini, che tutti abbiamo; ci riconosciamo figli di Dio, la stessa dignità di figli di Dio nel rispetto reciproco». Nella «diversità» di credo religioso – ha aggiunto monsignor Seccia, «ciascuno di noi ha un proprio contributo da offrre: pensiamo a cio che avviene nel nostro territorio, di quante persone sono qui perchè fanno dei lavori, diciamocelo, che i nostri italiani molte volte non fanno o aiutano le persone anziane: questo è segno di civiltà e accoglienza». All’inaugurazione ha partecipato anche il sindaco di Teramo Maurizoi Brucchi, che ha salutato con un breve discorso l’iniziativa, ricordando come da tempo questa comunità è molto integrata nel quartiere, realtà sottolineata anche dal presidente del Comitato Piero Di Silvestre, che assieme a Franco Fracassa, consigliere comunale di Futuro In (c’erano anche Paolo Gatti e l’assessore comunale Rudy Di Stefano), ha sostenuto la nascita di questo centro.
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