TERAMO – Alla vigilia della scadenza, fissata per domani, del bando di gara per l’assegnazione in affitto pluriennale dei locali dell’ ex Oviesse interviene la Confesercenti di Teramo che ritiene illegittime le metrature concesse dal Comune per l’esercizio commerciale in quei locali. Secondo il presidente comunale dell’associazione di categoria, Giancarlo Da Rui, il bando non avrebbe tenuto conto di quanto sancito dall’attuale piano urbano commerciale (PUC ) del Comune attualmente in vigore. Il piano prevede che nell’area del centro storico cittadino ci sia un limite massimo di 600 metri quadrati per le nuove aperture commerciali. Un limite portato a tale entità a seguito di una legge regionale del 2008. “In precedenza – spiega Da Rui – la metratura massima di esercizio per le nuove attività non poteva essere superiore a 250 metri quadrati, con l’esclusione del caso in cui vi sia continuità aziendale di attività tramite subentro immediato di una nuova ditta. Ma nella fattispecie in questione non vi è stata continuità di esercizio aziendale tramite il subentro immediato di altra ditta alla cessazione dell’Oviesse, essendo sotto gli occhi di tutti che quei locali sono dismessi da qualche anno. Da Rui evidenzia inoltre che dal momento dell’approvazione del piano nei primi anni del 2000, proprio in virtù del limite fissato a 250 metri quadrati, ci furono casi in cui furono negate autorizzazioni all’esercizio, come ad esempio il caso dei locali ex Olimpic Vende Moda a piazza Verdi dove la proprietà fu costretta a dividere la superficie in due unità commerciali; il caso dei locali della Profumeria Iris al piano terra dell’ex cinema Apollo alla quale fu imposto oltre un mese di chiusura fino a che non avesse ridotto la superficie commerciale entro il limite dei 250 (duecentocinquanta ) metri quadrati, cedendo ad uso pubblico il porticato di pertinenza. Solo a seguito del recepimento da parte del Comune di Teramo della nuova legge regionale del che alzava tale limite ad un massimo di 600 mq, sono state possibili nuove aperture con metrature superiori ai 250 mq, come il Tigre di via Mario Capuani o il Baccanale di viale Mazzini. Il presidente cittadino di Confesercenti rileva tuttavia che la superficie commerciale dei locali dell’ex Oviesse è di circa 2.500 (duemilacinquecento) metri quadrati superiore a livello esponenziale al limite stabilito dal Puc . «Come è possibile – dice Da Rui – che l’amministrazione comunale di Teramo possa essere protagonista di una simile iniziativa e promuovere un atto contro una normativa di cui essa stessa ne deve essere il tutore?» A seguito di quanto esposto Confesercenti chiede chiarimenti sulla legittimità dell’operazione.
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