Nel giro di un paio d’anni la costa teramana potrebbe mettere vedere la fine all’annoso problema della carenza idrica che affligge residenti e albergatori soprattutto nel periodo estivo. Ad annunciare a Teramo, nella sede del Ruzzo, l’arrivo di un finanziamento di circa 50milioni di euro per opere di depurazione e implementazione dell’acquedotto teramano, è stato il governatore Luciano D’Alfonso davanti al presidente Antonio Forlini e a una platea di sindaci, imprenditori del turismo, e associazioni di albergatori. D’Alfonso ha chiamato a raccolta tutti gli interlocutori e i beneficiari per quella che ha definito “occasione irripetibile” e che va colta senza indugi: ovvero la possibilità di realizzare grazie ai fondi ottenuti nell’ambito del decreto “Sblocca Italia” un’infrastruttura imponente, il primo stralcio di una condotta da 30 chilometri che porterà acqua dalla diga di Piaganini alla costa. Infatti sulla somma complessiva che il governatore ha ottenuto dal Ministero dei Lavori Pubblici circa 33milioni di euro serviranno al prolungamento di una condotta esistente che termina a un’interconnessione situata a Villa Vomano. Il nuovo stralcio prevede una nuova condotta che dalla galleria di Collurania arriverà fino a Giulianova. Il progetto del nuovo innesto, illustrato da Domenico Gianbuzzi, dirigente dell’Ufficio tecnico del Ruzzo, prevede la realizzazione una condotta in acciaio da 1metro e 20 centimetri di diametro che permetterà di aumentare la capacità di portata di ulteriori 300 litri al secondo oltre agli attuali 500 litri. I lavori interesseranno principalmente sei Comuni: Castellalto, Canzano, Teramo, Notaresco, Mosciano e Giulianova. Ma il governatore non ha escluso uno stralcio futuro che potrebbe essere realizzato con nuove economie derivanti da ribassi di gara. Uno solo il monito: «Fare presto, evitare i localismi e le danze di progettisti, imprese e autorizzazioni che potrebbero frenare una boccata d’ossigeno per l’economia del territorio». D’Alfonso ha invitato per questo i sindaci a procedere spediti per allineare i territori verso un unico obiettivo facendo in modo, ciascuno per le proprie competenze e con i rispettivi tecnici a disposizione, di «superare avverbi ed eventuali ostacoli nelle autorizzazioni» e a incedere con decisionismo in modo da concludere l’opera entro l’estate del 2017. L’appalto dovrebbe partire invece entro quest’anno. Soddisfatto intanto il governatore per l’iter progettuale messo in campo che si è richiamato a una nota frase di Nino Sospiri per incoraggiare tutti a lavorare a un progetto comune: «Se non si semina in anticipo, non si raccoglie al momento giusto».
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