TERAMO – La protesta dei 16 dipendenti del locale enogastronomico cittadino, aperto con grande enfasi appena nel novembre del 2013, è stata messo in atto con una sorta di blitz nella notte. Uno striscione in cui si invitava uno dei tre soci del locale a pagare soprattutto gli stipendi del personale, che vanterebbe arretrati di almeno 4 mesi. La protesta è andata in onda stanotte, con lo slogan appeso al gazebo esterno, fatto rimuovere poco dopo dai proprietari. Sulle vetrine del locale, le cui serranda sono scese lo scorso 17 febbraio, campeggia la scritta "chiuso per lavori" ma di interventi non se ne vede traccia. Tra l’altro, la chiusura e l’incognita circa il futuro del locale, ha suscitato domande in molti cittadini sul destino della struttura ricettiva autorizzata e realizzata, non senza polemiche, all’esterno del Baccanale: un gazebo che occupa uno spazio importante, dall’elevato costo per occupazione del suolo pubblico. A tuttoggi il comune non ha incassato la tassa ma soprattutto ci si chiede se e quando verrà smantellato in caso di non riapertura del locale.
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