Maltempo: Teramo in tilt, nonostante l'allerta. Mezza città senza luce. Domani scuole chiuse.

TERAMO – L’allerta era giustificata ieri. Il maltempo sta travolgendo la provincia di Teramo con due distinte situazioni: nevica fino a Bellante, con accumuli importanti a quote di appena 3-400 metri, mentre la costa è finita sott’acqua. A Teramo dopo una notte intera di pioggia, dalle 9 di questa mattina la neve sta cadendo copiosamente a al momento ha raggiunto anche i 30 centrimetri nei quartieri alti, con una media di una quindicina in centro ma soprattutto oltre il mezzo metro nelle frazioni dove si è sentita molto forte la protesta dei residenti per l’assenza totale di assistenza, con le strade impraticabili. Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi ha firmato intanto l’ordinanza con cui chiude le scuole di ogni ordine e grado per domani: un intervento giudicato tardivo perchè le scuole andavano chiuse pioritariamente oggi, conoscendo bene la previsione, per evitare quello che è successo oggi tra mezzogiorno e le 15 in città. Non c’era una strada praticabile, ingorghi dappertutto e per raggiungere il centro dal quartiere Cona, ad esempio, sono stati necessari 40 minuti… Una città in tilt, dunque. Il video pubblicato in questa pagina riprende la situazione alle 14.35 in piazzale San Francesco: verso via Po e verso ponte San Ferdinando, il traffico era letteralmente bloccato e così in altre zone della città, piazza Garibaldi compresa.

Nemmeno una mezzo spalaneve in giro. Con il proseguire della nevicata (che ha fatto registrare fino a questo momento un rallentamento soltanto verso le 17) sono aumentati i disagi. Alcune foto di questa pagina testimoniano la situazione su via San Marino che dovrebbe essere la strada per prima ad essere pulita dagli spazzaneve. Ebbene, si può notare la traccia dello sgombraneve ai lati della strada ma anche il segno del livello della neve sul fondo stradale che testimonia quanto vecchio fosse quel passaggio. Le ambulanze sono passate con difficoltà e la portata di traffico è  aumentata dal fatto che la via verso Villa Mosca, via Flajani in particolare, era impraticabile o lo era con grandissima difficoltà. Dunque tutto il transito per l’ospedale e anche per il popoloso quartiere di Villa Mosca è stato sopportato su questa direttrice. Ma per tutto il periodo che siamo stati in zona non c’è stata ombra di ruspa o spazzaneve. Così come non ce n’è stata altrove in città e la testimonianza sono le strade piene di neve. Inutile dunque l’apertura del Centro operativo comunale scattata a mezzogiorno (alle 14 è stato aperto il centro in prefettura).

Camera di commercio e ospedale Mazzini, cadono piante: gravi danni. Nonostante l’allerta meteo di ieri e di due giorni fa che avvertiva l’arrivo della "bomba di neve" anche stavolta dunque Teramo è stata colta impreparata ad affrontare l’emergenza e sui social network fioccano le polemiche. Un problema importante è quello delle piante. Nell’area del secondo lotto dell’ospedale per il peso della neve sono caduti alberi di grosso fusto che hanno danneggiato pesantemente 5 o 6 autovetture del personale sanitario, parcheggiate negli stalli davanti e dietro al lotto cardiologico. I vigili del fuoco, il personale della cooperativa in servizio al nosocomio e perfino del servizio antincendio sono al lavoro per la rimozione dei rami e dei fusti. Il problema ha riguardato anche il cimitero e la Camera di Commercio. All’incrocio tra via Savini e circonvallazione Spalato, proprio di fronte alla sede camerale, è crollata una grossa pianta che solo per un caso fortuito non ha colpito passanti e auto (foto).

Chiusa la corsia di marcia del tratto crollato della Teramo-mare. I fiumi ingrossati preoccupano ma la situazione con pesanti conseguenze è quella del Tordino, che ha continuato senza sosta a rosicchiare argine proprio sotto alla Teramo-mare crollata. Nel primo pomeriggio, verso le 16, l’Anas ha deciso di transennare la corsia di marcia in direzione Giulianova tra gli svincoli di Sant’Atto e Bellante, costringendo il traffico su una sola corsia, quella di sorpasso: il rischio di un altro crollo è molto alto.

Manca la luce in mezza città. Una delle difficoltà maggiori è rappresentata dalla corrente elettrica, che è andata via a intermittenza per l’intera giornata ma che in alcuni quartieri come Villa Mosca e Piano della Lenta è tornata dopo almeno due ore di interruzione. In serata è mancata di nuovo in centro storico, mentre nei quartieri periferici come Coleatterrato Alto, Gammarana e Cona l’intermittenza del distacco e del ripristino è durata ore, provocando conseguenze serie alle attività commerciali ma anche nelle abitazioni private, alcune delle quali ospitano pazienti in assistenza con ossigeno e altri apparecchi salvavita le cui batterie hanno subito dei test stressanti.
La Regione Abruzzo fa sapere che alle 18 erano 25mila le utenze senza corrente elettrica nei seguenti comuni: Arsita, Basciano, Teramo, Montorio, Colledara, Castiglione Messer Raimondo, Isola del Gran Sasso, Civitella del Tronto, Bisenti, Campli, Castelli, Crognaleto, Cellino Attanasio, Torricella Sicura, Valle Castellana, Montefino, Giulianova, Silvi, Castilenti, Cermignano, Crognaleto, Mosciano Sant’Angelo, Penna Sant’Andrea, Rocca Santa Maria.