TERAMO – E’ stato più in incontro “di cortesia” ma che non si è tradotto nell’ufficialità dei numeri, quello tra i vertici della Team e i sindacati per ridiscutere ieri delle procedure di mobilità che a giorni verranno aperte per il personale della municipalizzata legato alle commesse di alcuni servizi in scadenza. L’incontro era stato convocato proprio per quantificare le unità coinvolte in questa operazione che tecnicamente viene definita di “contenimento dei costi” alla luce dei servizi che la Team dal 1°maggio non potrà più gestire, ma che concretamente è una falcidia se si considera che la Team ha poco più di 200 dipendenti e che le procedure di mobilità all’orizzonte coinvolgeranno più di un quarto del personale dell’azienda. Impossibile tuttavia per l’amministratore delegato della Team Luca Ranalli dare numeri esatti in assenza di comunicazioni ufficiali da parte del Comune. Infatti se è certo che i servizi di igiene urbana e custodia musei non verranno sicuramente riaffidati perché la legge lo vieta, ci sono altri servizi tipo quelli della verifica impianti termici, segnaletica e verde pubblico per i quali è il Comune che dovrà comunicare che tipo di impegno economico intende destinare per mantenerli in vita. Dunque se il Comune non stabilisce e comunica ufficialmente quali tagli intende operare sul servizio, la Team è impossibilitata a quantificare le persone coinvolte nelle procedure di mobilità. Per il momento il dato certo riguarda i 31 atti delle pulizie degli immobili comunali, del tribunale e dei musei, ma anche 9 impiegati nel rispetto delle proporzioni nel rapporto tra il numero degli operai e impiegati. Dalle risultanze della rimodulazione che il Comune comunicherà alla municipalizzata si saprà con esattezza il numero delle procedure di mobilità che verranno attivate, alcune delle quali partiranno già in settimana. Perplessi i sindacati per quella che definiscono “confusione” nei rapporti tra Comune e Teramo Ambiente. Per i sindacati erano presenti all’incontro Fabio Benintendi della Cisl, Amedeo Marcattilj della Cgil, Riccardo Di Giacomo della Uil trasporti, Massimo Di Carlo della Fiadel e Antonio Gambacorta dell’Ugl.«Questi esuberi si preannunciano, ma non si formalizzano in comunicazioni ufficiali da parte del Comune quindi per noi è impossibile avviare una trattativa» hanno dichiarato gli esponenti sindacali. Di fronte a tanta confusione abbiamo ritenuto di non entrare nel merito riservandoci di mettere in campo le nostre azioni in presenza di numeri ufficiali».
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