I gemelli segnano al… quadrato e il Teramo vola verso la B / LE INTERVISTE

TERAMO – (jacopo di francesco) Record di spettatori: 5.267 (meglio solo lo storico derby al vecchio Comunale). Record di risultati utili consecutivi: 24 (eguagliato il primato del Teramo guidato da Euigenio Fantini del ’75 che sembrava irraggiungibile). Sette punti di vantaggio a 4 giornate dalla fine del campionato con lo scontro diretto all’ultima in casa contro l’Ascoli: il sogno della Serie B dei tifosi biancorossi si concretizza ogni settimana di più, un traguardo mai raggiunto in 102 anni di storia societaria.
La partitaLa Lucchese è in striscia positiva e ha ancora speranze di playoff. È una squadra solida e senza timori, si sapeva che non sarebbe stato un pomeriggio di passerella. Ma la prima mezz’ora è una sinfonia del Diavolo, il ritmo è (ovviamente…) infernale e prima Lapadula, aggancio e tiro da cineteca su grande assist dell’irrefrenabile Scipioni, poi Donnarumma, servito da un Di Matteo serpeggiante, sembrano mettere tutto in discesa. Alla prima distrazione invece colpisce Ferretti. Non c’è problema, i Gemelli sono pazzeschi, una goduria continua e pochi minuti dopo (24′) Lapadula strappa la palla a un Mingazzini davvero sottotono e infila con la tranquillità dei grandi. In chiusura di primo tempo l’apoteosi: sempre quei due partono da centrocampo con un’azione tutta di prima e si guadagnano il rigore trasformato dal capocannoniere d’Italia ma la cui realizzazione viene assegnata al portiere Di Masi (autogol). Sembra chiusa un’altra volta, ma Ferretti e il suo sinistro sembrano avere idee diverse. Segna al 53′ e rischia di riaprirla davvero poco dopo. Passati i 10 minuti di follia i ragazzi di Vivarini riescono a gestire aiutati dagli innesti di Masullo e Fiore. Galderisi intanto litiga con la tribuna, ma visti i suoi trascorsi era prevedibile. All’89, Nolé trasforma la gioia per il gol del Grosseto contro l’Ascoli in ansia. Allora si fa la cosa più sicura: palla a Lapa, che prima sfiora due volte il corner saltando chiunque prenda solo in considerazione l’idea si togliergli palla, e si guadagnerebbe anche un rigore, ma non viene soddisfatto. Tripudio al fischio finale nonostante il pareggio dei bianconeri, +7 a quattro giornate dalla fine. Ormai è retorico dire che nessuno se lo aspettava e che non è finita. Lasciamoli fare, perché dire che sono fantastici è un eufemismo. Prossimo cambio del treno per la storia: a Prato, domenica 19 aprile.