TERAMO – Se l’amministrazione comunale, nel consiglio del 28 aprile prossimo, si prepara a sottolineare un risparmio di 1,624 milioni di euro nelle previsioni del costo annuale del sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti, i cittadini teramani nello stesso periodo di tempo che li separa dal primo maggio dovranno memorizzare un nuovo calendario del porta a porta. Tra poco meno di due settimane entra infatti in vigore la nuova modalità di conferimento dei rifiuti: l’organico non sarà ritirato più tre volte a settimana ma due – adesso il martedì e il sabato sia per le utenze domestiche e non domestiche – ma in mastelli più capienti, la plastica andrà con il barattolame e saranno ritirati una volta alla settimana, la carta nelle buste di plastica, arriveranno a richiesta carrelli condominiali per la carta e per il vetro, nelle frazioni la raccolta si farà di pomeriggio. Ma c’è anche un’altra novità importante: un servizio ‘dedicato’ per quegli esercizi commerciali che producono una grande quantità di rifiuto organico, come le pizzerie, i ristoranti, i fast-food, panetterie e forni, trattorie, pescherie, fiorai che avranno più tempo per conferire in strada il rifiuto (dalle 20 alle 5 del mattino) che sarà ritirato quotidianamente, a differenza degli altri per cui è previsto due volte a settimana. Il servizio di raccolta non sarà più effettuato nei giorni festivi. Per mettere in piedi tutto questo nuovo sistema – che nel calcolo della Team dovrebbe comportare un risparmio di oltre 600mila euro all’anno – cambieranno anche le turnazioni dei dipendenti impegnati nel servizio. Il conferimento dei rifiuti infatti potrà avvenire dalle 20 alle 6 a Teramo capoluogo, San Nicolò, Piano d’Accio e Piano della Lenta, dalle 7 alle 11 nelle frazioni. I giri partiranno alle 6 e secondo circuiti riorganizzati che porteranno a una riduzione dei costi ma soprattutto alla possibilità di aumentare il personale al punto da sopprimere anche il giro pomeridiano su segnalazione e di svuotamento dei cestini.
Diminuirà la Tari? Se è vero che la raccolta differenziata ha fatto registrare percentuali inferiori rispetto al passato (nel 2014 si è attestata al 61,3% contro il 62,8 del 2013 ma soprattutto il picco di 63,9% del 2011), il Comune ritiene che questo taglio ai costi voluti dal sindaco Brucchi e che dovrebbe fruttare un meno 1,6 milioni di euro di spese inciderà sulla tassa rifiuti che il cittadino andrà a pagare, ovviamente in positivo. Nel 2014 il Pef impegnò 12,485 milioni, oggi la previsione 2015 si attesta sui 10,861 (con una differenza dunque di 1,624 milioni): «Si tratta di un risultato di grande valore – ha commentato Brucchi – e che segna un deciso decremento di costi secondo un andamento costante dal 2013. E’ la direzione che volevamo, soprattutto per poter incidere ancor più sulla diminuzione della tassazione nei confronti dei cittadini ai quali abbasseremo l’importo della tassa sui rifiuti».