TERAMO – Antonio Di Berardo, segretario provinciale del Sicet, torna a denunciare il problema dell’amergenza abitativa di tante famiglie teramane stigmatizzando gli appetiti dei costruttori e delle banche sul progetto di housing sociale di via Longo dove la politica, a giudizio dell’esponente del sindacato degli inquilini, avrebbe dimenticato i cittadini. «Il sindaco Brucchi – spiega in una nota l’esponente del Sicet – è consapevole del grave danno che sta creando alle famiglie, che da anni aspettano una casa popolare rimuovendo loro il diritto riconosciuto dalla Costituzione. La politica deve ascoltare i bisogni dei cittadini che hanno confidato e confidano nella politica e nelle istituzioni. Dietro questo astratto e comunque dannoso progetto di housing, ci sono le persone, dietro le persone ci sono le storie, che la politica sia di destra che di sinistra non ha voluto ascoltare. Il Comune di Teramo non ha mai speso un soldo per la manutenzione dei propri alloggi, addirittura, molte di queste persone oggi novantenni, hanno a proprie spese non solo ristrutturato il proprio appartamento ma hanno dovuto mettere termosifoni mai installati e impianti elettrici rifatti, spendendo anche oltre 30 milioni di lire che era esclusivamente a carico del Comune di Teramo. Chiediamo ancora una volta al sindaco Maurizio Brucchi e alla giunta, di ripensare la politica abitativa, liberare via Longo da ogni vincolo, che sta pregiudicando il diritto sacrosanto a 500 famiglie di vedersi assegnato un alloggio popolare”.
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