TERAMO – Se con la prossima Legge di stabilità si confermeranno 2 miliardi i taglio per il 2016 chiudere il bilancio per la Provincia sarà impossibile. Proiezioni alla mano, se anche l’ente venisse sgravato delle spese di personale e funzioni che, solo sulla carta, non ha più e per le quali dal primo gennaio non percepisce più alcuna risorsa per la copertura dei costi, ci sono serie difficoltà anche per il 2015. Il rendiconto del bilancio 2014, approvato a maggioranza questo pomeriggio con l’astensione del consigliere Fracassa, rappresenta una chiave di lettura anche per le attività dei prossimi mesi. “Non è il nostro bilancio visto che ci siamo insediati ad ottobre ma sono questi i dati sui quali siamo partiti per fare un’operazione di riorganizzazione della spesa che è ancora in corso e che mi auguro ci consentirà di chiudere il bilancio 2015.” ha spiegato il presidente Renzo Di Sabatino aggiungendo: “è chiaro che non funziona più il rapporto fra quello che prendi dal cittadino e quello che restituisci visto che la maggior parte delle nostre entrate tornano allo Stato o alle Regioni”.Una situazione paradossale, comune agli altri enti provinciali, ma che, nel caso specifico, è aggravato da una situazione di debiti fuori bilancio per circa 6 milioni di euro: ci sono i circa 3 milioni e mezzo per le somme urgenze dei lavori pubblici in seguito ai danni alluvione; ci sono 400 mila euro di utenze del 2014 non pagate; 1 milione e 350 mila euro del contenzioso con la Regione Abruzzo per Teramo Lavoro (non riconoscimento della spesa da parte dell’Autorità di Gestione); ci sono spese legali per 100 mila euro e le 560 mila euro delle spese per trasporto disabili. Venendo ai dati dell’esercizio 2014, le entrate ammontano a circa 43 milioni di euro e le uscite a 46 milioni e 800 mila euro: c’è, quindi, un disavanzo di 3 milioni e 700 mila che scende a 1 milione e 300 mila euro applicando l’avanzo del 2013, di segno positivo quest’ultimo di 2 milioni e 400 mila euro. Nella relazione dei Revisori dei Conti si evidenza il trend storico delle entrate e delle uscite che testimonia la drastica riduzione delle entrate; quelle tributarie sono passate dai 28 milioni e 964 mila euro del 2012 ai 23 milioni del 2014 (6 milioni in meno); le entrate da contributi (Stato, Regione etc) sono passati dai 10 milioni del 2012 ai 3 milioni 452 del 201° (meno 6 milioni e mezzo); i trasferimenti in c/capitale (investimenti) sono passati da 10 milioni e mezzo a circa 7 milioni. Conseguentemente sono ridotte drasticamente le spese: quelle correnti passano dai 40 milioni del 2012 ai 27 milioni attuali; le spese per investimenti scendono da 13 a 9 milioni mentre continua a pesare tanto il rimborso dei prestiti oggi portato da 6 a 5 milioni e mezzo grazie alla rinegoziazione dei mutui (si risparmia circa 500 mila euro l’anno). Per quanto riguarda la spesa corrente il 47% è impegnata per i costi vivi del personale; le prestazioni di servizi impegnano il bilancio per il 22% e gli interessi passivi per il 15,23%.Per le spese in conto capitale (circa 9 milioni e 400 mila euro) il 71,70% riguarda le strade , i fiumi e la gestione del territorio (circa 7 milioni) ee le scuole il cui impegno di spesa pesa il 22,69% del bilancio (2 milioni e 100 mila).
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