TERAMO – Si gioca ormai tutta sul filo della polemica politica la battaglia sul percorso della pista ciclopedonale della Gammarana. E’ di oggi la presa di posizione di Alfonso Marcozzi, presidente dell’associazione di quartiere, che commenta la riunione di alcuni giorni fa come svolta per “la soddisfazione dei consiglieri”, “la felicità di pochi che era il massimo della felicità” e racconta di “ottica perversa che siccome ci sono i soldi e vanno comunque spesi il progetto è stato modellato in funzione dei voti elettorali”. L’allusione, che di fatto “mette male” nella maggioranza, qualora fosse ulteriormente necessario, è ai Consiglieri di Futuro In Maurizio Salvi e Franco Fracassa, che si sono fatti portavoce di richieste di percorso più gradite alla maggioranza dei cittadini in assemblea rispetto alla proposta di riqualificazione dell’associazione “Quartiere Gammarana”. Marcozzi definisce e apprezza l’assessore Giorgio Di Giovangiacomo come “coerente e serio”, di fatto contrapponendolo ai due consiglieri (e anche al sindaco), lasciando intendere che avrebbe di fatto "dovuto" cedere ai colleghi di maggioranza. Scrive ancora Marcozzi: “Invece di stimolare un confronto culturale sul modello di riqualificazione i cari consiglieri, stimolati da qualche residente e da qualche imprenditore, hanno organizzato l’incontro per smontare una proposta, non certo la migliore ma sicuramente calata all’interno di un primo passo verso la riqualificazione alla Gammarana”. L’Associazione culturale Quartiere Gammarana, “che non ha assolutamente la pretesa di rappresentare i cittadini della Gammarana, – spiega la nota diffusa – aveva chiesto per l’intervento di riqualificazione, con asse portante una viabilità diversa e modelli di mobilità alternativi, di interessare anche Via Antonio Tripoti, Via Giovanni Gentile, Via Acquaviva, il collegamento con i lungofiume e la via degli orti dell’Acquaviva”.