Gang droga, si è costituito il costruttore. Per il politico 50 intercettazioni

TERAMO – Si è presentato alla giustizia il costruttore aquilano Walter D’Alessandro, ritenuto il finanziatore della gang albanese-romena che riforniva le piazze teramana e pescarese di cocaina e marijuana scoperta dalla squadra mobile di Teramo e dalla finanza dell’Aquila nell’inchiesta Dama Bianca. Adesso il quadro degli arrestati è completo: l’imprenditore che metteva a disposizione auto di lusso e fittizie assunzioni che garantivano i permessi di soggiorno ai capi dell’organizzazione è l’ottavo agli arresti e con i 13 indagati costituisce il numero su cui si basa il lavoro degli inquirenti diretti dalla Distrettuale antimafia dell’Aquila. Mercoledì per i tre detenuti nel carcere di Castrogno e ritenuti gli organizzatori della gang, sarà l’ora dell’interrrogatorio di garanzia dinanzi al gip che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare per l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Solo dopo toccherà agli altri 5 ai domiciliari, ma soprattutto uno alla volta a coloro che erano braccio operativo finiti sul registro degli indagati. Personaggi più o meno noti, tutti distributori al dettaglio che avevano intessuto una rete fitta e ramificata sul territorio. Sono loro la calamita che ha attratto numerosi clienti, tra i quali anche professionisti, imprenditori, impiegati comunali, un avvocato e un politico. Solo per questi ultimi due sono stati ricostruiti, attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre un centinaio di contatti per ordinazioni di sostanza stupefacente, 50 solo per il politico. Il percorso giudiziario insomma, è solo all’inizio.