TERAMO – I primi due pini sono caduti. Domani toccherà agli ultimi due. Il dolore per il taglio dei pini secolari davanti alla Noè Lucidi, a Teramo, corre su facebook. Sono tanti i cittadini arrabbiati, dispiaciuti, che vivono il momento della separazione da un pezzo di storia, di vita individuale e collettiva, di natura e di bellezza. E sono tanti a volere condividere tutto questo con i propri concittadini. Alcuni l’hanno fatto appoggiando Teramo Nostra che da stamani staziona davanti alla scuola, altri, anche genitori di alunni della scuola, manifestando con cartelli contro la decisione, a tutela del verde, a favore del lungiofiume, contro il sindaco. Teramo alla fine si ritrova: la Città è sempre in grado di manifestare la propria disapprovazione quando si vede sottrarre un bene comune. I quattro pini, nonostante le spiegazioni di Comune e Forestale e tecnici saranno insostituibili per sempre. Averne privato i Teramani a due giorni da Ferragosto non rende certo il gesto più accettabile. E nemmeno la promessa di 6 posti auto aiuta a sostenere una vicenda in cui si cominciano ad insinuare anche altri dubbi. Il sindaco dalla Forestale ha avuto solo un parere, non un’esplicita (quanto necessaria) autorizzazione all’abbattimento? Su questo si sta costruendo un ulteriore passaggio, quello dei ricorsi, delle recriminazioni amministrative, insieme con una manifestazione che si terrà domani alle 11. Di questo si sta occupando Manola Di Pasquale (consigliera comunale del Pd e avvocatessa), che lancia una provocazione al sindaco Brucchi: "Se questi pini erano pericolosi, allora tagli tutti gli alberi di Teramo". In un esposto denuncia lei chiede di verificare che sia tutto regolare, che l’iter, comprensivo dell’eventuale necessità dei permessi per i vincoli paesagistico-culturali, sia stato completato. Intanto i pini sono andati e si sono portati via un bel pezzo di verde dal cuore di tutti.
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