Il Tfn retrocede il Teramo in serie D senza penalizzazione. Quattro anni e centomila euro a Campitelli e Di Giuseppe. LA SENTENZA

ROMA – Teramo retrocesso in Serie D ma senza penalizzazione, con 30mila euro di ammenda. E’ l’aspetto più grave della sentenza del Tribunale Federale Nazionale della Federcalcio che ha deciso di mitigare la richiesta di penalizzazione nel nuovo campionato ma ha mantenuto l’impianto punitivo più grave della richiesta della Procura federale. Secondo i giudici del primo grado, dunque, la partita Savona-Teramo fu combinata per favorire la vittoria dei biancorossi. Analoga decisione per il Savona che retrocede anch’esso nei Dilettanti. Per quanto riguarda le posizioni personali, i giudici hanno squalificato per 4 anni sia Campitelli che Di Giuseppe, infliggendo loro un’ammenda di centomila euro ciascuno.

Nelle motivazioni della sentenza, il passggio più delicato, quello su cui si discuterà adesso l’appello, è quello relativo a come i giudici hanno valutato il coinvolgimento del presidente Luciano Campitelli nella presunta combine. Nessun accenno particolare alle dichiarazioni del ‘pentito’ Corda, quanto grande valore viene attribuito a quelle di Barghigiani e dello stesso Di Giuseppe. Ecco il passaggio specifico relativo al presidente Campitelli:

«La prova del coinvolgimento (che, da quanto risulta dagli atti processuali, è sembrato più determinato da un’opera di convincimento effettuata dal Di Giuseppe, che da una disponibilità propria del Campitelli a prendevi parte) del Presidente del Teramo è data dalle dichiarazioni del Barghigiani, da un lato, e del Di Giuseppe, dall’altro. É il Barghigiani, difatti, che nel corso dell’interrogatorio reso alla Procura Federale in data 17 giugno 2015, conferma che il Campitelli fosse stato presente ai due incontri tenutisi ad Albisola prima e dopo l’incontro, nei quali vennero perfezionati i termini dell’illecito. Ed è Di Giuseppe, nella conversazione telefonica avuta il 30 aprile 2015, alle ore 11.35, con il Di Nicola, a lasciare intendere che aveva avuto l’assenso ad andare avanti dal proprio Presidente (Di Giuseppe: “io adesso sono stato a Campitelli dai Ercole lunedì … eh … tutto a posto …”). In merito, poi, alla partecipazione del Campitelli all’incontro, tenutosi nella mattinata del 2 maggio 2015, ad Albisola, ulteriore conferma ne è venuta dalle prove testimoniali raccolte in corso di dibattimento, con i testi Fabio Mignini e Pasqualino Testa, dirigenti del Teramo Calcio. Entrambi i testimoni, difatti, pur nella parziale diversità di orari indicati, hanno confermato che, intorno alle ore 12.00 del 2 maggio 2015, il Campitelli si assentava, per andare a riposare nella propria stanza nell’albergo dove alloggiava, per poi ricomparire intorno alle ore 13.00, quando la squadra, unitamente allo staff tecnico ed ai dirigenti, si dirigeva verso lo stadio del Savona.

«Ora, mentre il dato che il Campitelli si sia isolato da tutti, facendo rientro nella propria stanza per un’ora o più (a seconda dell’indicazioni date dall’uno o dall’altro teste) è poco credibile, visto il momento di particolare concitazione che viveva, nelle ore prossime ad un incontro così decisivo, la squadra e tutta la rappresentanza del Teramo, le dichiarazioni confermano che il Campitelli si sia comunque assentato, proprio nell’intervallo temporale in cui si è tenuto l’incontro nella vicina Albisola, dall’albergo, rendendo logicamente certa la sua partecipazione a detto incontro.

Ma quello che rende ancora più sicura la sua partecipazione all’illecito, è proprio la circostanza che il Campitelli abbia rincontrato, dopo la gara, e sempre ad Albisola, il Barghigiani, incontro a cui non avrebbe avuto motivo di partecipare, se non per ribadire i termini dell’accordo illecito, stante che il Barghigiani era stato da lui conosciuto sola la mattina dello stesso giorno e non vi era alcun motivo plausibile che, di ritorno verso Teramo, in cui l’intera squadra era attesa dalla cittadinanza in festa, si fermasse nuovamente per ricontrarlo.

A tutto ciò si aggiunge un ulteriore elemento logico, e cioè che l’accordo prevedeva il pagamento di un ingente corrispettivo, che, presumibilmente poteva essere messo a disposizione solo dal socio di riferimento del Teramo, e non certo da altri soggetti. Senza tenere conto che, per la riscossione del proprio compenso, il Di Nicola (si veda la conversazione telefonica delll’11 maggio 2015, delle ore 17.24, tra il Di Nicola ed il Barghigiani) si recava proprio dal Campitelli». 

Catania. Per quanto riguarda gli etnei, il Tfn ha inasprito la richiesta di Palazzi: retrocessione in Lega Pro e penalizzazione di 12 punti in classifica.

Dirty Soccer. Respinta invece la richiesta di retrocessione per la Vigor Lamezia: i giudici hanno applicato ai calabresi 5 punti di penalizzazione nel prossimo campionato, mentre hanno escluso dal campionato il Brindisi 

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