TERAMO – E’ il giorno del processo al Teramo, quello che deciderà: o dentro o fuori. All’Nh Vittorio Veneto di corso d’Italia a Roma oggi sarà un viavai di gente. L’affollamento sarà diverso da quello del 12 agosto quando c’erano solo addetti ai lavori. Da Savona e da Teramo arriveranno decine e decine di tifosi che faranno sentire la propria voce perchè i giudici di secondo grado della giustizia sportiva rendano giustizia di una decisione, quella del Tfn, ritenuta iniqua e ingiusta. Teramo e Savona vogliono giocare rispettivamente la Serie B e la Lega Pro. Dalle 16 il processo che riguarderà la presunta combine tra i liguri e i biancorossi vivrà il secondo giudizio davanti alla Corte d’Appello federale presieduta da Gerardo Mastrandrea. Il presidente Luciano Campitelli si è affidato ad altri due avvocati che affiancheranno Eduardo Chiacchio e Michele Cozzone: si tratta del professor Vincenzo Cerulli Irelli, cassazionista e professore ordinario di diritto amministrativo alla Sapienza, e già difensore del Torino quando quest’ultimo si vide negata la serie A, fratello dell’ex presidente del Teramo degli anni ’90, e il professor Giovanni Di Giandomenico, ordinario di diritto privato all’Università del Molise. Il professor Cerulli Irelli, che rappresenterà insieme a Cozzone la posizione di Campitelli, si è incontrato proprio in questi giorni con l’avvocato Chiacchio (che rappresenta in giudizio il Teramo Calcio), per definire gli ultimi aspetti della strategia difensiva in vista dell’appuntamento di oggi. Alle 10 da piazzale San Francesco la carovana di tifosi biancorossi si muoverà verso la capitale nel suo viaggio di speranza. Il processo dovrebe concludersi nella prima serata di oggi, la sentenza potrebbe essere resa nota domani nel corso della giornata.
Potrete seguire la diretta scritta del processo su www.emmelle.it. dalle ore 15.
Teleponte effettuerà collegamenti in diretta dall’Nh Vittorio Veneto nell’edizione delle 19:15 del Tg Primo Piano.
Ore 21:12 La Corte chiude qui il procedimento. Si riapre domattina alle 9 con le arringhe degli avvocati di Campitelli, del Savona e del Teramo.
Ore 21:11 «Valutate la posizione di Di Giuseppe senza condizionamenti. La sua condotta è neutra, è abitudinaria per un soggetto che fa parte dell’ordinamento sportivo e che vuole continuare a farne parte. Chiedo il suo proscioglimento».
Ore 21:10 «La verità è una sola: Di Giuseppe questo illecito non c’è stato. Nel mio atto di appello c’è spiegazione per ogni passaggio di questa vicenda».
Ore 21:07 «Perchè nella sentenza non è stata una spiegazione oggettiva: ci sono stanti evidentemente, ma con gli evidentemente non si condanna una persona il cui operato ha permesso a una società e a una città di raggiungere risultati sportivi importanti».
Ore 21:05 «Sono stati fatti accertamenti sulle movimentazioni di denaro. Tre giorni prima si contattato e hanno disponibilità di questo denaro? E dove è stato consegnato questo denaro? In mezzo alla strada? E in soli tre minuti nell’incontro con Barghigiani cosa sarebbe successo? Sarebbero stati consegnati soldi? E come? Con una valigetta? Non è ben chiaro nemmeno quando, come, a chi, questo denaro sarebbe stato consegnato».
Ore 21:00 «Dove è scritto che si sta parlando di una combine di partita? Si potevano vedere di persona per farlo, vivono vicino. Parlavano di altro. No, qui si parla di interpretazione non di valutazione oggettiva. Sono due direttori sportivi e possono parlare di tutto: perchè se devono combinare una partita devono avere l’esigenza di telefonarsi’».
Ore 20:59 «I contatti telefonici per la combine sarebbero cominciati tre giorni prima della partita. Ma è possibile? Tutto parte da un incontro e comincia un grave atteggiamento persecutorio, solo perchè i due hanno detto al telefono che vanno via perchè il locale dove si trovano è troppo affollato».
Ore 20:58 E’ la volta dell’avvocato Libera D’Amelio per la posizione di Marcello Di Giuseppe
Ore 20:54 La Corte annuncia che è prevista replica da parte della Procura federale.
Ore 20:50 «Il signor Corda ha specifiche attitudine a prendersi gioco della giustizia. Quindi insisto nel richiedere l’annullamento della condanna al presidente Dellepiane».
Ore 20:48 «Si parla delle intercettazioni come punto centrale dell’inchiesta. Sono comunicazioni in codice, codice che non conosciamo, ma dobbiamo tenere presente che ogni riferimento da voi citato come attribuibile alla persona del presidente viene ogni volta cambiato. Una volta di parla di lupi, una volta si parla di padrone del ristorante, una volta di chi deve aggiustarei tavoli, ancora una volta di presidentre. Ma di fronte a questa eterogenità di significati come si fa a interpretare univocamente il riferimento sempre alla stessa persona?».
Ore 20.45. «Che c’entra che tra Dellepiane e Barghigiani ci fosse un rapporto di fiducia? Le responsabilità si stabiliscono sugli atti e non sui rapporti»
Ore 20:40 Parla l’avvocato del presidente del Savona, Dellepiane.
Ore 19:54 Adesso tocca all’avvocato dell’Aquila calcio.
Ore 19:52 «Oltre all’assenza di attivià preparatoria e al fumo di questa vicenda non si può subire una condanna alla radiazione: si chiede una decisione ispirata a principio più generale».
Ore 19:50 «Inchiodare i fatti, avere valutazione oggettiva dei fatti. Di Nicola avrebbe fatto prima ad ammettere qualcosa ma non lo ha fatto».
Ore 19:48: «Quelle telefonate tra Di Giuseppe e Di Nicola non erano tese all’alterazione del campionato»
Ore 19:44 «Oggi scopriamo che le intercettazioni su Savona-Teramo sono attribuite a un’altra partita da un’altra procura, secondo un nuovo avviso di garanzia».
Ore 19:42. «Di Nicola non ha mai parlato nelle intercettazioni di Savona-Teramo, non ha mai parlato di denaro, ma la procura ha interpretato tutto ciò e lo ha definito come un organizzatore, uno scommettitore ma vi ricordo che il fermo non è stato convalidato».
Ore 19:38. «Ercole Di Nicola è stato intercettato per 8 mesi e mezzo, con 9mila giri di telefonate ogni giorno. Per Savona-Teramo – dice la procura – stava combinando la partita e per questo parlava i maniera criptica: ma in nessuna telefonata ha avuto un tentennamento o una volontà di camuffare quello di cui parlava».
Ore 19:35. I tifosi si muoverano da Roma verso Teramo alle 21.
Ore 19:25. La parola al difensore di Ercole Di Nicola, l’avvocato Libera D’Amelio. Poi toccherà a quello dell’Aquila per la responsabiità oggettiva.
Ore 19:15. I tifosi del Teramo stanno valutando la possibilità di ripartire.
Ore 18:55 Si alternano i legali delle persone coinvolte nell’inchiesta sportiva. In particolare dopo il legae di Matteini, quello della società Luparense che accusa i giudici del Tribunale federale nazionale di non aver tenuto in considerazione le memorie delle difese.
Ore 18:41 Adesso interviene l’avvocato dell’ex consulente del Parma e della Ternana, Pesce che chiede la riforma della sentenza contro il suo assistito.
Ore 18:40 Intanto si apprende che la Corte ha fatto sapere che le sentenze di tutti e tre i procedimenti di appello saranno rese note «entro il week-end».
Ore 18:38 «Ninni Corda è stato anche minacciato, pesantemente. E per questo è stato costretto a querelare Dellepiane e alcuni giornalisti per affermazioni pubblicate su alcuni siti».
Ore 18:35 Prende la parola il legale del tecnico Ninni Corda che ribadisce la genuinità delle dichiarazioni del suo assistito e ribadisce che ha parlato di un presunto accordo con Di Giuseppe e Di Nicola per la combine su Savona-Teramo, non dettate da alcuni risentimento verso alcuno, e ha ribadito il non coinvolgimento del presidente Campitelli.
Ore 18:32 Si riprende con una proposta del presidente Mastrandrea sulla programmazione dei lavori: se gli avvocati si contengono entro le 21.30 al massimo il processo sarà concluso questa sera. Altrimenti le arringhe delle posizioni del Teramo e del Savona saranno spostate a domattina alle 9.
Ore 17:55 La corte chiede un pausa. Il processo è stato interrotto.
Ore 17:52: Tornatore chiede la conferma della sentenza di primo grado ma chiede che per Corda venga ridotta perchè ha collaborato in base all’articolo 24 del codice di giustizia sportiva.
Ore 17:49. Campitelli tornerà in gioco anche nella fase successiva, perchè dopo la gara le parti torneranno a incontrarsi, e Di Nicola aspetterà dietro a quella porta in attesa di avere i suoi soldi. Nasceranno discussioni per la spartizione di quei soldi».
Ore 17:48. «La presenza di Campitelli è provata dalla documentazione in atti, Intanto l’intercettazione che dice che Di Giuseppe è in compagnia del presidente; lo dice Barghigiani – che non ha alcun interesse a chiamare in causa un presidente di un’altra società che non aveva mai conosciuto prima – sulla presenza di Campitelli agi incontri del 2 maggio prima e dopo la partita».
Ore 17:45. «Su Dellepiane c’è un riscontro ulteriore e cioè la conferma di Corda che sapeva da Barghigiani che il presidente del Savona aveva ricevuto denaro per questa combine».
Ore 17:42. «C’è un riferimento importante: quando si incontreranno il 2 maggio quando i dirigenti del Teramo non si presentano con i ‘documenti’ che il Savona voleva, cioè il denaro, Barghigiani si preoccupa e si lamenta e Di Nicola lo rassicura: è questa una delle prove della combine».
Ore 17:41. «Di Nicola chiede di non far parlare il “capo" e Di Giuseppe acconsente ma vuole ricevere assicurazioni sull’accordo. In queste telefonate si fanno ampi e chiari riferimenti ai presidenti, perchè sono loro che devono decidere».
Ore 17:38: «Barghigiani dice di aver parlato con il presidente in un sms a Di Nicola e che è disponibile a incontrare gli amici imprenditori all’indomani alle 9. Si gioca sugli orari, alle 7, alle 9, ma in realtà era il prezzo della combine, si parlava di 70-90mila euro. Questo è il passaggio importante sul presidenrte Dellepiane».
Ore 17:35. Tornatore non aggiunge nulla di nuovo alla requisitoria del primo grado, ripercorre passo dopo passo tutte le tappe della ricostruzione dell’accusa della vicenda.
Ore 17:20. Fuori dell’Nh Hotel si alza forte il grido dei tifosi biancorossi che inneggiano alla squadra e alla Serie B senza sosta: si sentono anche nelle sale sottostanti dove si tiene il processo.
Ore 17:35. «Il 30 aprile entra in scena Barghigiani, dopo che Di Giuseppe si reca dal presidente Campitelli, questa è una chiara evidenza probatoria, per riferirgli il contenuto della cena della sera prima. Di Nicola stabilisce il da farsi con il consulente e fissa un incontro a Chiusi»
Ore 17:33. «I nomi dei giocatori? Corda ha fatto i nomi nell’ultimo verbale dinanzi alla Procura ma sono stati omessi perchè non facenti parte di questo procedimento disciplinare».
Ore 17:25. Ha preso la parola il sostituto procuratore Tornatore (Palazzi non è presenta in aula). Ricomincia l’excursus dell’accusa ricostruendo la vicenda, dal punto di vista della procura, dal 27 aprile, dal primo contatto tra Di Giuseppe e Di Nicola.
Ore 17:11. «Il Folì si associa alle richieste di Ascoli e Gubbio chiedendo la retrocessione in Serie D di Teramo e Savona». Infine ricorda l’espisodio della radazione di due giocatori di tennis per l’illecito in tornei.
Ore 17:08. Interviene il legale del Forlì che presenta eccezione di nullità dell’appello «perchè Teramo e Savona hanno chiesto addebito delle spese per fotocopie degli atti con bonifico sui propri conti societari e non su quello della Figc come previsto dai regolamenti».
Ore 17:07. Il legale del Gubbio conclude: «Illecito gravissimo che non può meritare condanna diversa dalla retrocessione diretta di tutte e due le società».
Ore 17:02: «Il Savona alla penultima è a +7 sul San Marino e dunque dalla retrocessione diretta. Era quasi salvo: la sua classifica non era drammatica e quella partita era perfetta per fare una offerta a un’altra squadra, Dellepiane era in difficoltà, più volte aveva ammesso espressamente che a fine stagione avrebbe mollato in qualsisasi caso e la società aveva ricevuto due punti di penalizzazione per mancato pagamento di emolumenti. Il Teramo ha cavalcato questa situazione».
Ore 16:58. L’avvocato del Gubbio attacca il Savona sulla posizione di Barghigiani e dice: «Barghigiani non più col Savona? Era il consulente personale del presidente Dellepiane, tanto che è stato anche accreditato dalla società per la partita di play-out della società ligure».
Ore 16:53. L’avvocato dell’Ascoli conclude con la richiesta di confermare la condanna del Tribunale Federale Nazionale della retrocessione del Teramo in Serie D.
Ore 16:51. «Mai incontrato Di Nicola perchè impegnato in due consigli di amministrazione, si dice: quel giorno ci sono riscontri documentali allegati, provenienti dalla stampa teramana che dimostrano di aver potuto rnnovare il contratto al proprio direttore sportivo (e guarda caso proprio quell’11 maggio in cui c’è stata la spartizione dei denari dell’illecito) e poi rilasciato intervista al quotidiano il Centro che risulta poi decisivo perchè riscontrato dall’intercettazione telefonica. Ma come? Non si è mai potuto allontanare dai Cda?».
Ore 16:49. «Bislacca la ricostruzione del periodo tra le 12 e le 13.30 del giorno della partita: era in camera e dice che aveva fatto il check-out alle 12.40, ma soltanto oggi, in appello, riferisce che ha ricevuto dal medico sociale del Teramo la somministrazione di un ansiolitico. Perchè solo oggi?».
Ore 16:48. «Barghigiani ha un comportamento attivo a cui fa da contraltare il silenzio assoluto dell’intera dirigenza del Teramo che non h reso dichiarazioni o elemti di valutazione. Campitelli ha atteso questo processo per portare testimonianze solo di persone vicine alla società».
Ore 16:47. Ancora sulla Maserati: «Ma può un direttore sportivo di Lega Pro permettersi una macchina di quel valore?»
Ore 16:44. «Campitelli contesta il luogo dell’incontro del 27 aprile, non l’incontro. La Maserati: il Teramo dice che è in uso al Di Giuseppe con un atto privo di data certa, poi da una foto in cui Campitelli guida la Maserati in occasione della partita Prato-Teramo, doveva già essere di Di Giuseppe, l’articolo de il Centro di Teramo del 2 luglio che senza formula dubitativa dice: “Si sa che la Maserati è la macchina di Campitelli».
Ore 16:42. «Unica sanzione è posizionamento all’ultimo posto della classifica della Lega Pro del campionato in cui è stata combinata la partita. Due effetti inaccetabili verrebbero da una non retrocessione del Teramo: da un lato lo sgretolamento della responsabilità oggettiva e dall’altro lo sdoganamente dell’illecito sportivo. Qualsiasi club potrebbe far commettere al proprio direttore sportivo un illecito perchè poi la sanzione sarebbe scontata nel campionato successivo».
Ore 16:40. Parlano i legali dell’Ascoli: “la partita è stata combinata". “Dicono che Campitelli non c’entra, ma allora di giuseppe ha una maserati, un contratto fino al 2018, responsabile dell’area tecnica, dispone di migliaia di euro di disponibilità per il mercato. Se questo è il personaggio, le condotte vengono messe in atto dal massimo dirigente anche se non in possessso della rappresentanza legale, l’altger ego dell’imprenditore che è il presidente, sulla partita-madre del campionato».
Ore 16:38: Comincia in questo momento il processo d’appello per il caso Savona-Teramo. Il presidente sarà Gerardo Mastrandrea; componenti Piero Sandulli, Carlo Porceddu, Italo Pappa, Maurizio Greco, Cesare Persichelli, Mauro Sferrazza, Laura Vasselli, Alessandro Zampone; Carlo Bravi come rappresentante dell’Aia; Fabio Pesce segretario.
Ore 16:20. Il presidente Campitelli è uscito per prendere una boccata d’aria all’esterno dell’hotel ed è stato accolto dai cori assordanti dei tifosi biancorossi. C’è nervosismo tra i sostenitori biancorossi per una notizia circolata sul web di una presunta aggressione a una giornalista ascolana che era in compagnia del dg bianconero Lovato: si tratta di un episodio mai avvenuto e smentito anche dalle forze dell’ordine presenti all’esterno dell’hotel dove si tiene il processo e dove sono assiepati i tifosi del Teramo che stanno inneggiando in maniera molto composta e civile.
Ore 16:15. Sono tanti i personaggi che accompagnano lo staff del Teramo. Ci sono i professori Cerulli Irelli e Giovanni Di Giandomenico, il direttore generale della Asl, avvocato Roberto Fagnano, l’avvocato Divinagelo D’Alesio, l’ingegnere Ernesto Martegiani, oltre al direttore generale biancorosso Gianluca Scacchioli. Non c’è il direttore sportivo Marcello Di Giuseppe, che ha preferito non essere presente.
Ore 16:11. Si è chiuso in questo momento il processo al Catania. L’accusa ha chiesto alla Corte di ribadire la condanna di primo grado alla Lega Pro partendo da -5 in classifica nel prossimo campionato. Tra un quartod’ora sarà la volta del processo per Savona-Teramo.
ORE 15. E’ cominciato il processo per il casa Catania. La parola alla procura che sta svolgendo la sua requisitoria con il sostituto procuratore Tornatore.
ORE 14:50. E’ arrivato il presidente Campitelli: è accolto dai cori "Serie B, Serie B", saluta tutti con la mano ed entra dritto in hotel, non prima di aver abbracciato e baciato il tifosi biancorosso Enzo Cipolloni.
ORE 14:45. All’esterno dell’Nh Hotel Vittorio Veneto stazionano circa 200 tifosi del Teramo sotto il controllo delle forze dell’ordine. Intonano cori alla Serie B e hanno esposto i loro manifesti e striscioni. Il primo del Teramo ad arrivare è stato il vicepreisidente Ercole Cimini, poi alla spicciolata gli altri dello staff del presidente.