Disabili, D'Alberto: «Per colpa della Giunta diamo l'immagine di una città ingiusta»

TERAMO – Il capogruppo del Pd, Gianguido D’Alberto, in vista del tavolo riconvocato per giovedì sulla compartecipazione alle spese per l’assistenza ai disabili torna a chiedere la sospensione e un rinvio della delibera al 2016. Per il capogruppo del Pd la proposta di un limitato innalzamento della sola seconda soglia di reddito Isee da 14mila a 20 mila euro, non può essere accettata poichè irrisoria e offensiva. Stesso discorso per l’introduzione di un monte ore aggiuntivo per gli operatori da inviare per l’assistenza domiciliare: «Su questo si può ragionare solo se gli effetti che da esso derivano per le famiglie siano nella sostanza perfettamente parificati alla sospensione del provvedimento». Al di là della discussione degli aspetti tecnici e procedurali, per D’Alberto non è rinviabile la sospensione del provvedimento soprattutto per una questione di civiltà che lo rende in contrasto con i principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione. «Il problema» spiega D’Alberto «non è la compartecipazione in sé che attuata secondo certi criteri può avere un senso. Ma compartecipare alla spesa pubblica, in particolare quella sociale e assistenziale, non vuol dire scaricare di fatto sulle persone e sulle famiglie più deboli l’intero costo dei servizi. Questa non è uguaglianza e, di conseguenza, non è libertà». D’Alberto parla di pasticcio amministrativo e di soluzioni raffazzonate e rivolge un ultimo appello al sindaco Brucchi: «Qui non sono in gioco interessi o risultati politici ma un esigenza di giustizia sociale. La delibera va sospesa perché non ne deriverebbero vincitori o vinti ma solo una città che scacci l’odiosa immagine di una città che ha dimenticato il valore della solidarietà che invece appartiene alla nostra comunità».