TERAMO – Questa mattina è già suonata la campanella per più di 2.400 studenti della provincia di Teramo. I primi a tornare tra i banchi sono stati gli alunni dell’istituto alberghiero “Di Poppa” e i ragazzi dell’Ipc e dell’Ipia di Giulianova. Domani, martedì 8 settembre, sarà la volta del “Pascal” e del liceo scientifico "M.Curie" di Giulianova. Il liceo classico "M.Delfico", il liceo artistico, il liceo scientifico Delfico, l’istituto magistrale “G.Milli”, l’Iti, l’Ipsia, l’Itg, l’istituto tecnico commerciale “V.Moretti” e il liceo classico Saffo di Roseto riapriranno giovedì 10 settembre. Gli ultimi a tornare sui banchi saranno gli studenti del liceo scientifico Einstein, che riprenderanno le lezioni lunedì 14 settembre. Ma con l’inizio della scuola l’ennesima stangata si abbatte sulle famiglie teramane. In attesa che la Regione Abruzzo si pronunci sui criteri da adottare per il rimborso spese dei libri di testo agli aventi diritto (i dati dovrebbero essere disponili per ottobre), da una ricognizione per le librerie della città è emerso che l’istruzione dei figli incide su una fetta sempre maggiore del bilancio famigliare. Le classi più impegnative dal punto di vista finanziario sono le prime: i libri di testo per una prima media costano ad una famiglia circa 280 euro, mentre il budget necessario per affrontare il primo anno di scuola superiore si aggira intorno ai 350 euro. I libri di testo dei licei hanno un costo maggiore rispetto a quelli degli altri istituti: il primo liceo classico e il terzo liceo linguistico superano la soglia dei 400 euro. Alla spesa per i libri di testo va inoltre aggiunta quella per i dizionari, che si aggira intorno ai 100 euro l’uno, nonché quella necessaria all’acquisto del “corredo” scolastico come zaini, astucci, diari e quaderni. Se l’istruzione dei figli è diventata una spesa gravosa per la maggior parte delle famiglie, soprattutto per le più numerose, i librai dal canto loro si lamentano del “polverone” sollevato sulla questione del caro libri: “In realtà il prezzo dei libri aumenta all’incirca di 50 centesimi l’anno e il prezzo di alcuni testi è addirittura rimasto invariato – dicono -: spendere meno è possibile, basta acquistare libri usati, il risparmio è quasi del 40%».
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