TERAMO – Il Comune di Teramo ha ricevuto in questi giorni dalla Corte dei Conti, Sezione Controllo dell’Aquila, al pari degli altri Comuni, la relazione sul rendiconto 2013 che analizza la situazione del bilancio dell’ente: l’equilibrio corrente di competenza, l’equilibrio degli investimenti, la situazione di cassa, la gestione dei residui e l’indebitamento. Per la prima volta quest’anno è stata effettuata dalla Corte dei Conti, soprattutto per le entrate una attività di raffronto con i valori medi di tutti i Comuni della Regione Abruzzo da cui emerge che Teramo è in linea con la situazione generale che tutti gli enti stanno vivendo in questo difficile momento storico, contraddistinto dal drastico taglio dei trasferimenti. «Il processo di spending review lo Stato lo ha realizzato, ad oggi, solo e principalmente a discapito dei Comuni» si legge nella nota diffusa dall’ufficio stampa dell’ente «e di conseguenza dei cittadini e delle fasce più deboli, nei confronti dei quali quotidianamente, i sindaci non possono dare esaustive risposte, in quanto le risorse disponibili sono ridotte al minimo. Sul fronte dell’indebitamento, la relazione evidenzia, come il Comune abbia lavorato per ridurlo in maniera consistente, essendo molto al di sotto dei limiti imposti dalla normativa. “La relazione – commenta il sindaco Brucchi – rileva come il Comune di Teramo si sia difeso efficacemente, in particolare grazie alla riduzione dei costi fissi, dell’indebitamento e dei fitti passivi. Le attività di contenimento della spesa corrente molte delle quali dolorose, molte altre opportune, ci danno la consapevolezza che le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti, possono essere risolte con l’ausilio di tutti coloro che hanno a cuore il bene della cittadinanza. Questa Amministrazione sta tentando, con determinazione, di non ricorrere all’indebitamento per finanziare investimenti ma di sfruttare tutte le possibili risorse messe a disposizione da enti terzi, al fine di non irrigidire ulteriormente l’equilibrio corrente”.
Tasse prima casa, Teramo ha medie inferiori agli altri capoluoghi
Va riilevato che nell’ambito delle difficoltà di Bilancio, e con particolare riferimento alle polemiche che hanno accompagnato la riscossione dei tributi locali nel Comune di Teramo accusato di “tartassare” i cittadini, è dei giorni scorsi una indagine pubblicata dal quotidiano il sole 24 ore, conseguente proprio all’ipotesi di abolizione della tassa sulla prima casa. “Da essa emerge – rimarca l’assessore al Bilancio Eva Guardiani – che la media contributiva dei cittadini teramani è di 202 euro, inferiore alla media nazionale delle città capoluogo che è invece di 230 euro. Ciò implicitamente riconosce la bontà delle decisioni assunte dall’amministrazione comunale che ha si aumentato, in termini generali, la corrispondente aliquota ma che, grazie all’applicazione della griglia delle agevolazioni, ha di fatto reso equo il pagamento della tassa”.