Giurisprudenza a Pescara? D'Amico smorza le preoccupazioni sulla fuga di studenti ma rintuzza la politica

TERAMO – Sulle ipotesi emersa in Consiglio comunale di una succursale della facoltà di Giurisprudenza a Pescara ha preso posizione il rettore Luciano D’Amico, intervenuto per fugare le perplessità del sindaco e dei consiglieri preoccupati da una fuga di studenti. D’Amico, pur coni toni istituzionali che contraddistinguono il suo ruolo, non le ha mandate a dire sottolineando che l’appeal di un Università si misura anche in base ai servizi che offre un territorio, e dunque la politica che lo amministra. Un esempio su tutti i trasporti che collegano il polo veterinario di piano d’Accio: inesistenti. La notizia della succursale è rimbalzata ieri durante in Consiglio grazie al consigliere comunale Franco Fracassa, che ha posto una interrogazione al sindaco su questa eventualità. L’Università di Teramo sarebbe pronta ad aprire una succursale di Giurisprudenza a Pescara. Per i momento si tratta solo di un progetto alle fasi preliminari, non ancora operativo, ma lo stesso Rettore Luciano D’Amico non nasconde l’eventualità e chiarisce che va contestualizzata in un discorso più ampio già avviato con gli altri Rettori abruzzesi «che comunque garantirà, come pattuito, l’esclusività in alcuni settori peculiari. E Teramo – assicura il rettore – sulla base di questo accordo non perderà mai il suo Polo Giuridico anche perché sarebbe un paradosso dopo tutti gli sforzi fatti per mantenere viva l’Università di Teramo, portando a dei risultati concreti come la crescita delle iscrizioni. Quello della succursale di Pescara è un progetto che può essere paragonabile all’esperienza di Avezzano e comunque è un’idea ancora embrionale”. Ma sulla fuga di studenti il rettore, pur condividendo con l’amministrazione gli sforzi da compiere per contrastare la mobilità, fa una sottolineatura polemica, che in qualche modo richiama gli attori politici al proprio ruolo. «Soli citando l’esempio del trasporto pubblico, Pescara ha numerossissimi collegamenti tra il polo universitario e il tessuto urbano. Noi abbiamo aperto l’ospedale veterinario da due anni, e non c’è un mezzo pubblico che colleghi il centro cittadino a Piano d’Accio”