TERAMO – Che il Comune di Teramo fosse indietro con i forni per la cremazione delle salme lo si sapeva ma che adesso il gestore del servizio debba anche ‘inventarsi’ un orario in cui è più… comodo morire per non restare parcheggiati in attesa di tumulazione, è davvero paradossale. E invece questo succede. Le imprese di onoranze funebri sono sul piede di guerra, dopo la lettera ricevuta dalla Team in cui si indica l’orario delle 15 come termine ultimo per il ricevimento delle bare per la sepoltura. C’è una tolleranza di dieci o quindici minuti al massimo, ma tanto è. «I problemi che questa situazione crea sono tanti – spiega Paolo Di Berardino, della Federconfit, che si è fatto portavoce degli altri operatori del settore cittadini – e non solo con le parrocchie che non hanno orari per le funzioni religiose. Va ricordato, come abbiamo fatto notare alla Teramo Ambiente, che abbiamo da sbrigare le pratiche negli uffici e che non ci sono solo le salme dell’ospedale ma anche quelle che stanno a casa. Così si allunga il tempo di osservazione, con rischi a livelli igienico-sanitario perchè di fatto il funerale si allungherà di un giorno». Gli operatori delle agenzie funebri vogliono richiamare l’attenzione sul fatto che questo disagio va ad aggiungersi a quelli creati già dallo scorso 1° luglio, quando l’ufficio comunale dello stato civile ha comunicato la chiusura nei giorni festivi e di domenica: «Teniamo conto che l’ospedale di Teramo ha un’utenza non solo locale ma regionale e interregionale – ripete Di Berardino -», che ricorda come in molti casi le salme devono ripartire verso i lidi di origine. La situazione è in ebollizione, soprattutto se è vero che tra le ipotesi paventate da ambienti vicini alla Team, l’obiettivo è addirittura di effettuare le sepolture soltanto due volte a settimana. «Noi abbiamo risposto alla lettera della Team – dice Di Berardino -, che ha firmato la quasi totalità di tutti gli operatori del settore, in cui diciamo che cercheremo di osservare gli orari fino a dove potremo, compatibilmente con le volontà delle famiglie e delle parrocchie e comunque entro gli orari per la chiusura dei feretri». Si annuncia dunque una clamorosa protesta con le bare lasciate comunque fuori al cimitero? Di Berardino non lo dice ma ricorda che «ogni Comune per legge deve avere una camera mortuaria: Teramo probabilmente non l’ha mai avuta o non è norma. Ma adesso deve prevederla perchè lì vanno depositate anche le bare in attesa per la cremazione».
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