TERAMO – Sono agitate le acque in seno al Partito democratico e le diverse anime silenti del post congresso, con la scusa dell’ipotesi Asl unica hanno dato copro a una contrapposizione latente da tempo. E’ successo giovedì sera alla presenza di D’Alfonso, messo alle corde dalla opposizione critica all’istituzione di una unica struttura regionale, che ha assistito a un dibattito costruttivo ma foriero di prossime rese dei conti in casa Dem. Se il no alla Asl unica ha visto insieme l’asse Mariani-Monticelli-Ginoble, una fetta del Pd provinciale resiste al ragionamento locale e sostiene ancora il progetto dell’assessore Paolucci che dovebbe vedere la luce nel 2016. Il documento votato da 26 componenti del coordinamento provinciale, 19 dei quali a favore e 5 contrari (e due astenuti), chiede un rinvio dell’adozione del progetto e un confronto con Paolucci. Formalmente, rimanda probabilmente la discussione interna al partito ai prossimi giorni, anche se il dibatito è aperto. Lo ha fatto intendere il comunicato con cui i 5 iscritti (Lucia Verticelli, Piergiorgio Possenti, Daniela D’Alessandro, Camillo D’Angelo e Vincenzo Di Marco) che hanno votato contro il documento – il cui capofila è il sindaco di Castellalto, Vincenzo Di Marco – hanno voluto offrire la loro lettura della discussione: quel documento «è stato approvato – dicono – da una minoranza di pensiero». Sarebbe infatti «intriso di logiche personalistiche e "correntizie" all’interno del partito. Dobbiamo concentrare la discussione sulla proposta del nuovo piano sanitario regionale e Teramo e provincia devono convivere in questa proposta con la dignità e il rispetto che meritano. Vogliamo ragionare sull’azzeramento delle liste di attesa per le visite e gli esami sanitari, sulle eccellenze di reparti, sulle prossimità e funzionalità dei servizi di emergenza e urgenza che aiutano a salvare la vita ai cittadini. Di tutto questo l’altra sera il PD provinciale non ha parlato – dicono i contrari al documento -, noi abbiamo cercato di evitare il voto su un documento vuoto di contenuti e troppo condensato di obiettivi elettorali personali». Ricordando che la riforma o la proposta della Asl unica «è nel programma di governo regionale del Pd e che di questa si debba parlare, approfondire e aprire una fase che coinvolga tutti», si parla anche di numeri: «La segreteria provinciale ha voluto mostrare i muscoli, ma in realtà il documento è stato votato a favore solo da 19 componenti sui 52 aventi diritto. Una minoranza di pensiero». Dal canto suo, il rappresentante di quella parte del Pd che al direttivo ha proposto e votato la mozione, esprimendo voto favorevole, il segretario provinciale Gabriele Minosse, ha sottolineato che la discussione e il confronto è caratteristica del Partito democratico. Intervenendo alla trasmissione App di Teleponte, Minosse, ha sottolineato come il risultato della votazione alla proposta è segnale al governo regionale che si è chiusa la fase dell’aggressione al territorio teramano e che le scelte d’ora in poi saranno condivise con il territorio. Quanto alla diatriba interna, Minosse ha sottolineato come sia ben accetta la discusssione e comunque l’espressio di un voto, mentre vigliacco è l’atteggiamento di chi all’ultimo momento decide di non metterci la faccia e di non votare. Ascolta l’intervento di Minosse