Qualità della vita: Teramo non brilla ma non si perde d'animo. E' 71esima su 110 province

TERAMO – Nessun balzo in avanti, Teramo si conferma nelle posizioni di medio-bassa classifica nell’annuale rapporto sulla qualità della vita redato dal Sole 24 ore in un’ l’indagine che mette a confronto la vivibilità delle province italiane rispetto a 36 indicatori. Su un totale di 110 province considerate, Teramo si colloca al 71esimo posto, salendo di una sola posizione rispetto allo scorso anno ma confermandosi tuttavia prima tra le altre abruzzesi visto che Chieti resta al 74esimo posto come lo scorso anno, l’Aquila scende di 7 posizioni attestandosi alla 77esima posizione e Pescara resta fanalino di coda in 80esima posizione pur guadagnando 5 posizioni rispetto all’indagine recedente. Bolzano è la provincia in cui si vive meglio, Reggio Calabria peggio. Milano è in seconda posizione e la Capitale, Roma, al 16/o posto arretra di quattro posti in un anno nella classifica del quotidiano econimico da cui emergono tuttavia significative particolarità . Dall’indagine emergono infatti valori bassi sul patrimonio medio delle famgile che fanno scivolare la provincia di Teramo all’89esima posizione e con un rapporto elevatissimo tra sofferenze e impieghi che vedono crollare Teramo alla 94esima posizione. La fotografia consegna anche l’immagine di una provincia che non si perde d’animo visto che la propensione a investire fa salire Teramo alla 50 esimaposizioe su 110 provncie e per spirito d’iniziativa sale addirittura al 14esimo posto. Benissimo, almenro rispetta alla media nazionale, il costo dell’abitazione per metroquadro, che si attesta su una media di 1200 euro facendo balzare il teramano in 14 esima posizione. Sono dolori invece per la microcriminalità che ci vedono in 54esima posizione in classifica così come a metà classifica ci collochiamo per incidenza di numero di appartamenti svaligiati ogni 100mila abitanti. Malissimo invece il capitolo sanità. I teramani vanno a curarsi altrovi visto che Siamo quintultimi per tasso di emigrazione ospedaliera, seguiti solo da Viterbo, Isernia, La spezia e Matera.