ROMA – La notizia era nell’aria da diverso tempo e per questo erano già state messe in campo le contromosse affinchè non si riaprisse un altro periodo di passione per l’istituto di credito. Oggi è arrivata l’ufficialità direttamente da Bruxelles: il salvataggio della Tercas da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi è "aiuto di Stato incompatibile". E’ la conclusione dell’indagine della Commissione Ue, secondo cui il Fondo interbancario "ha agito per conto dello Stato italiano". L’Italia inoltre non ha presentato un piano di ristrutturazione. Ma nello stesso tempo, l’Unione europea plaude all’intenzione delle banche private di intervenire volontariamente nel salvataggio di altri istituti in difficoltà. E’ quanto successo di recente per l’aiuto alle 4 banche a rischio fallimento, Banca dell’Etruria, Carife, Carichieti e Banca Marche. Cosa succederà adesso in Banca Tercas? Niente, perchè la governance della Banca Popolare di Bari, diventata proprietaria dell’intero pacchetto azionario dell’istituto teramano e di quello pescarese, proprio in previsione di questa decisione della Commissione europea, ha appena concluso la procedura di restituzione dei gli oltre 280 milioni di euro a fondo perduto erogati dalla struttura di sostegno delle banche e quelle stesse banche che avevano versato milioni freschi lo hanno volontariamente nelle casse della Tercas, in modo da ricostutire l’ammontare degli oltre 280 milioni dnecessari al salvataggio.
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