TERAMO – Vanno da un massimo di tre anni e 2 mesi di reclusione ad un minimo di un anno e mezzo, le richieste del pubblico ministero Davide Rosati nel processo, a Teramo, per l’appalto antincendio della Asl in cui sono imputate tre persone: Giancarlo Cecchini, ex dirigente Asl ed oggi direttore amministrativo dell’Istituto Zooprofilattico, l’imprenditore e consigliere della Provincia di Teramo Graziano Ciapanna, e suo fratello, Giacomo. La pena maggiore è stata chiesta dal pm per Cecchini, accusato di falso ideologico e truffa; la minore per il fratello dell’imprenditore, che deve rispondere di frode nelle pubbliche forniture. Per Graziano Ciapanna, accusato di truffa e frode nelle pubbliche forniture, sono stati chiesti 2 anni e 10 mesi. Dopo le richieste del pm e le arringhe difensive il processo è stato aggiornato febbraio per la sentenza. La vicenda su cui si incentra il processo è relativa all’appalto antincendio della Asl di Teramo aggiudicato nel 2009 alla Cedit Sas di Rieti. Appalto in scadenza a fine marzo 2012, con la Cedit che, secondo l’accusa, appena un mese prima avrebbe ceduto il ramo d’azienda relativo al contratto per il servizio antincendio alla C.G.Engineering s.n.c. di Ciapanna. Per la Procura, quest’ultimo avrebbe rilevato il ramo d’azienda in quanto sicuro della proroga del contratto. Circostanza poi verificatasi secondo l’accusa senza una nuova gara, con l’ampliamento dei servizi affidati e conseguente aumento dei costi per l’azienda sanitaria.
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