La proposta del vicepresidente della Provincia: «Fino e Cerrano in un'unica Unione»

TERAMO – Barbara Ferretti, vicepresidente della Provincia e consigliera comunale ad Atri, interviene sulle recenti novità legislative riguardanti l’Unione dei Comuni (enti sovracomunali di rango Costituzionale destinatari di significativi finanziamenti da parte del Governo) che sta incentivando fusioni e collaborazioni per superare le diseconomie degli enti locali di piccole e medie dimensioni – con un appello alle amministrazioni della vallata del Fino e a quelle delle cosiddette "Terre del Cerrano" (Atri, Pineto Silvi). "Fra le prime e più significative novità introdotte con lo Statuto della nuova Provincia – dice la Ferretti – vi sono le aree omogenee: il riconoscimento, di fatto e di diritto, che esistono ambiti territoriali con una propria specificità. Queste specificità, però, da sole, non bastano a giustificare la nascita di nuove strutture amministrative perché l’azione riformatrice di Governo e Parlamento punta a ridurre i Comuni "polvere" proprio per la loro dimensione che non garantisce servizi adeguati a costi sostenibili. Per questo contano anche i numeri e la Provincia ha individuato nelle “Terre del Cerrano-Valle del Fino” un’area omogenea ottimale con i numeri giusti per una possibile Unione dei Comuni. Costituire un’Unione dei Comuni della Val Fino – tutti insieme meno di dieci mila abitanti ovvero un comune medio-piccolo – non risolverebbe quei problemi per i quali bisogna stare insieme perché all’interno della vallata mancano proprio quei servizi aggregati (servizi socio sanitari, ospedale, polo scolastico, discarica consortile, poli industriali) che sono le basi sulle quali costruire una collaborazione istituzionale che abbia effetti propulsivi sullo sviluppo. Onore al merito, quindi, ai Comuni del Fino che anche grazie all’azione innovatrice della Regione e alle attività poste in essere dal consigliere Luciano Monticelli, si sono messi in moto per primi raccogliendo la sfida del cambiamento ma adesso è necessario fare un salto di qualità per non partire con il piede sbagliato. Da qui il mio appello ai Comuni del Cerrano e a quelli del Fino perché portino avanti insieme il progetto di una larga Unione che avrebbe i numeri per costituire un ambito ottimale con un’ampia autorevolezza. Le Unioni diventeranno dei veri e propri enti locali: chi non si è costituito, già ora, si è lasciato sfuggire l’opportunità di utilizzare i corposi finanziamenti previsti dalla Legge di stabilità 2015 a favore dei servizi associati»