TERAMO – «D’Alfonso si faccia parte attiva per un accordo, l’Abruzzo non può attendere ancora la figura del Garante dei detenuti»’. Così il sottosegretario Federica Chiavaroli, oggi, a margine dell’incontro con i detenuti del carcere di Chieti. La Chiavaroli è ancora in attesa delle deleghe e, secondo quanto si apprende da Roma, oltre alla polizia penitenziaria e la formazione, dovrebbe assumere anche i carceri minorili e la giustizia civile e dunque oggi ha parlato a ragione veduta, rilanciando la querelle della nomina della Bernardini, che non decolla da mesi. Non ha fato cadere nel vuoto l’appello la giunta regionale e alla Chiavaroli ha risposto Camillo D’Alessandro, coordinatore della maggioranza in Regione: «Ciò che ci ha guidato nella individuazione del profilo del Garante dei detenuti non è stata né l’amicalità né tanto più la partigianeria. Non abbiamo indicato un amico, non un esponente di partito né qualcuno a cui dare uno stipendio, ma chi in Italia è riconosciuta come indiscutibile punto di riferimento per i detenuti: Rita Bernardini. Ritenevamo che la scelta di un curriculum oggettivo potesse superare i veti sul metodo, apparso alle opposizioni come non rispettoso delle proprie prerogative. Tuttavia nei prossimi giorni il Presidente D’Alfonso lavorerà per creare le condizioni di un’intesa quanto mai opportuna e necessaria». Insomma, tutti d’accordo, ma l’Abruzzo non ha ancora il suo Garante dei detenuti.
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