Le nuove Resistenze rendono attuale il 25 Aprile FOTO

TERAMO – Il maltempo ha modificato  il programma delle celebrazioni della Festa di Liberazione, non l’intensità della partecipazione alla riflessione sui valori della Resistenza. Dopo la deposizione delle corone d’alloro al monumeno ai caduti in piazza della Libertà alla Madonna delle Grazie e in viale Mazzini, il corteo ridotto ha raggiunto la sala consiliare per gli interventi. «Libertà a poter lavorare, libertà all’assistenza, libertà a poter girare senza paura, libertà a recarsi negli altri paesi: ha fatto molto l’Italia assieme agli altri Paesi europei per avere un’Europa libera, recentemente ci sono delle piccole reazioni che devono essere monitorate, e mi riferisco alle barriere che vogliono alzare: ecco questo ci deve far riflettere»: è stato il prefetto di Teramo, Valter Crudo, ad attualizzare il concetto di resistenza uguale libertà che oggi, dopo 71 anni dal 25 aprile di Liberazione, viene ancor più valorizzato per quel che ha significato per l’Italia intera e di tutti. «Bisogna ripartire da quella Resistenza che ci ha coinvolto tutti – ha detto il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi – per attualizzarla a quelle che sono le nuove resistenze, ad esempio a quella della famiglia, il cui valore è in crisi, a quella delle donne e dei disabili, a quella delle tante persone che devono fuggire dal loro Paese in guerra e che noi abbiamo il dovere di accogliere. Ho voluto sottolineare questo perchè credo che sono anche questii temi che tengono impegnati i sindaci quotidianamente anel cercare di dare un contributo a risolvere questi problemi». «La resistenza che va sconfitta è la disaffezione dei giovani nei confronti delle Istituzioni e della politica – dice il presidente della Provncia, Renzo Di Sabatino -. E’ vero che oggi è difficile, certamente gli scandali non aiutano, ma per costruire il loro futuro i giovani devono maturare una coscienza politica, vera, serie e responsabile e per farlo, va bene la protesta, ma serve anche il loro impegno».