TERAMO – Tanti studenti in lacrime, colleghi, persone comuni, le istituzioni e gli intellettuali: c’erano tutti per l’ultimo saluto al preside del Liceo pedagogico, Giovanni Di Giannatale, scomparso all’età di 63 anni domenica mattina. Nel Santuario della Madonna delle Grazie, nella chiesa cara al dirigente scolastico, storico e saggista, come ha sottolineato nell’accorato commiato il professor Sandro Melarangelo, c’erano tantissimi studenti, con i gonfaloni degli istituti listati a lutto, i volti segnati dalla commozione, gli sguardi attoniti per l’improvvisa scomparsa di un educatore prima ancora che persona di elevati valori morali. Tutti stretti attorno alla moglie, l’insegnante Giovanna Spinozzi Di Sante, le figlie Giorgia e Benedetta, l’ex sindaco Angelo Sperandio, molti consiglieri comunali, ex amministratori, il mondo della scuola al completo e insigni rappresentanti della cultura cittadina, a sottolinare il ruolo e la levatura di chi dello studio, della ricerca ma soprattutto della formazione, ha fatto un esempio di vita. Più volte l’applauso ha accompagnato l’uscita del feretro e poi le parole di Melarangelo che, lacrime agli occhi, ha ricordato come con la morte di Di Giannatale scompaia «un illustre cittadino, un intellettuale di chiara fama che lascia un grande ricordo, che sta sulla scia di personalità della cultura teramana come Giammario Sgattoni e i Delfico: perdiamo un grande uomo, che ebbe la città, il bene della sua città, come primo pensiero della sua vita».