TERAMO – Tra i rumors di chi lo vuole tra i nomi dei probabili defenestrati dal sindaco Brucchi nella composizione del nuovo esecutivo, il dimissionario assessore all’Ambiente e alla manutenzioni,, Rudy Di Stefano ieri sera ha organizzato una mini convention alla sala polifunzionale dove ha fatto il bagno di amici ed elettori, sostenuto anche dall’Associazione Nuove Energie. Qualcuno ci ha visto anche l’avvio di una nuova campagna elettorale, sotto l’egida di una lista civica: «Ho voluto spiegare ai miei elettori – ha detto Di Stefano – quali erano le ragioni delle mie dimissioni e non affidarmi solo a quel comunicato stampa che avevamo fatto. Ma soprattuto volevo relazionare di quelli che sono stati i due anni di consiliatura e di quanto di buono, io credo, sia stato fatto fino a oggi. Ritengo che il giudizio al quale io mi sottopongo ben volentieri è quello dei cittadini: lo faccio da sempre, l’ho fatto durante i miei primi cinque anni da assessore, poi in campagna elettorale ho spiegato quello che avevo fatto e credo che mi abbiano votato per quello».
Di Stefano ha ricevuto l’investitura a padrino per una nnuova esperienza politica: «Sono rimasto spiazzato da tutti questi giovani dell’Associazione Nuove Energie che vengono da diverse frazioni e anche dal capoluogo – ha confessato l’ex assessore comunale di Futuro In -, persone che si stanno già dedicando alla vita politica, intesa però non come quella riportata sui giornali, fatta di poltrone, spartizioni, litigi e quant’altro, ma la politica con la p maiuscola, cioè mettersi al servizio del cittadino, chi lo fa come presidente del comitato, chi all’interno dell’asociazione, comunque sono tutte persone disponibili che cercano di fare qualcosa di buono per il proprio territorio: li ringrazio che hanno scelto me come testimonial della iniziativa».
Mentre Di Stefano parlava ai suoi elettori, al tavolo politico andava avanti la trattativa di Brucchi con gli alleati. La nuova giunta è in arrivo: «Se passa il messaggio come qualcuno vuol far sembrare che è tutto da buttare – ha aggiunto Rudy Di Stefano -, che non è stato fatto nulla di buono, diciamo calcisticamente che la squadra gioca male, è chiaro che mi sono chiesto: ma allora vale la pena cambiare tutti e undici i giocatori o forse, come succede nelle squadre di calcio, cambiare direttamente l’allenatore?».