TERAMO – (ansa) Induzione indebita a dare o promettere utilità e truffa ai danni della Asl. Sono i reati che la Procura di Teramo contesta a Vito Ciampini, primario del reparto di cardiologia dell’ospedale di Giulianova, nei confronti del quale nella giornata di ieri è stato eseguito un sequestro preventivo sui conti correnti per un valore di 73mila euro. Sequestro richiesto dai pm Luca Sciarretta e Andrea De Feis e firmato dal gip Domenico Canosa nell’ambito di un’inchiesta partita lo scorso anno e nell’ambito della quale, proprio in questi giorni, i due pm, titolari del fascicolo, hanno firmato l’avviso di conclusione delle indagini.
Al primario, difeso dall’avvocato Tommaso Navarra, la procura contesta sia di aver chiesto 5mila euro ad un albanese per far operare il padre in un ospedale pubblico sia di aver indebitamente effettuato attività privata a fronte di un contratto in intramoenia con la Asl che non gliel’avrebbe consentito. Da qui l’accusa di truffa e il relativo sequestro. A far partire le indagini, lo scorso anno, erano state le dichiarazioni di un albanese, vicino di casa del medico, che dopo un arresto per droga ad Ancona, nel 2014, aveva dichiarato, tra le altre cose, di essersi avvicinato a quel mondo anche per reperire i soldi che gli erano stati chiesti dal primario per far operare il padre.
I fatti contestati al medico risalgono al 2012 con il padre dell’albanese, cardiopatico, che dopo essersi sentito male poco dopo il suo arrivo in Italia, era stato inizialmente assistito a Giulianova per poi essere trasferito a Teramo dove, dopo gli accertamenti del caso, i medici del nosocomio teramano avevano deciso di sottoporlo ad un intervento chirurgico.