ROMA – Un lunghissimo applauso ha accolto l’uscita del feretro di Marco Pannella dalla sede del Partito Radicale, dove per l’intera notte la salma è stata vegliata da amici, miltanti, cittadini. In centinaia attendevano il feretro in Via di Torre Argentina, da dove è partito il corteo funebre che ha trasportato lo storico leader radicale in Piazza Navona. A guidare il corteo le persone che hanno assistito Pannella fino all’ultimo: da Rita Bernardini a Matteo Angioli e Laura Harth, fino al medico Claudio Santini e ai responsabili di Nessuno tocchi Caino, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti. E dal corteo spuntano anche diverse bandiere che hanno segnato le lotte radicali: da quelle per la nonviolenza alla bandiera blu e gialla del Radical Party. Ma l’aspetto più commovente è rappresentato dalla presenza, sul feretro sistemato sul palco centrale della piazza di tante battaglie radicali, della chiave della città di Teramo, simbolo della cittadinanza onoraria che la sua città natale gli ha conferito nei giorni scorsi. E’ simbolo diventato inseparabile dal corpo di Marco, che lo ha voluto con sè anche in ospedale, nelle ultime ore di vita.
Sul palco si stanno alternando tantissimi esponenti del mondo civile e politico che portano un ricordo di Marco Pannella e che accompagnano il feretro in questo pomeriggio romano di commiato, prima della partenza per Teramo.
A Civitanova Marche gli hanno intitolato una strada. La prima comunità ha rendergli onore con l’intitolazione di una strada cittadina è stata quella di Civitanova Marche, dove in consiglio comunale c’è un esponente radicale Ivo Costamagna. Lo ha reso noto Rita Bernardini nel corso della cerimonia laica di commiato in piazza Navona.
Il cordoglio dell’Università di Urbino dove si era laureato. Pannella si era laureato in Giurisprudenza a Urbino, il 17 maggio del 1953. Aveva discusso una tesi sull’"Uguaglianza dei cittadini nella Costituzione italiana". "Di lì a poco – ricorda l’ateneo – avrebbe fondato il Partito Radicale, dando luogo a un impegno politico di lungo corso che lo avrebbe reso uno dei protagonisti della vita e delle battaglie civili del nostro Paese nel secondo Novecento".