TERAMO – E’ andata deserta la vendita all’asta del Caffè Grande Italia. Il lotto più importante di quelli in aggiudicazione questa mattina alla sezione fallimentare del tribunale di Teramo, non ha trovato offerenti. Destino diverso per il dehor e per l’altra attività ricompresa nelle proprietà della ditta Tfz srl. Sono state entrambe aggiudicate: il primo, per una offerta di 15mila euro sui 3mila di base d’asta, è finito ad un’azienda teramana, la D’Adiutorio appalti e costruzioni. Toccherà a questa adesso smontarla e trasferirla da dove si trova, in piazza Martiri. Costi di smantellamento e spostamento erano infatti a carico dell’acquirente, oltre l’offerta di gara per la sola struttura. Il Caffè Grande Italia di via Badia, invece, avrà un nuovo gestore, per un periodo però limitato di tre mesi – prorogabile di altri tre -: l’affitto se l’è aggiudicato il ‘Vecchio forno’ di San Nicolò, laboratorio artigianale di pasticceria. Mentre il dehor è stato aggiudicato a una somma cinque volte superiore al valore stimato dalla curatela fallimentare, nel caso del bar di via Badia, l’ammontare dell’affitto è risicato rispetto alla base d’asta, indicata in 2.250 euro mensili: il vincitore ha superato la concorrenza di altri due partecipanti con una offerta per attività e locali di 2.500 euro mensili. Non ci sono invece al momento acquirenti per i due furgoni della ditta messi all’asta. Il giudice delegato al fallimento, Giovanni Cirillo, ha disposto di rimettere in gara la vendita dell’attività di piazza Martiri con una seconda asta, dando mandato al curatore fallimentare, Sergio Saccomandi, di riproporre il bando di gara con una basta d’asta stavolta del 20% in meno, ovvero di 176mila euro.
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