PESCARA – Un uomo di sessant’anni di Pescara, ma originario di Tocco da Casauria, ha tentato il suicidio questa mattina all’interno di Palazzo di Giustizia a Pescara. Poco prima delle 11, in una delle aule del primo piano l’uomo che, secondo alcune informazioni, era impegnato in una causa, ha improvvisamente estratto un piccolo coltello iniziando a tagliarsi le vene.
Immediatamente le persone che erano presenti lo hanno immobilizzato, permettendo così di fermare la fuoriuscita di sangue e contemporaneamente hanno poi allertato gli uomini delle forze dell’ordine presenti in Tribunale e gli addetti della vigilanza privata. Subito soccorso poi dai sanitari del 118, l’uomo è stato trasferito in ambulanza all’ospedale di Pescara in condizioni non gravi. Le udienze che si dovevano tenere nell’aula dove c’è stato il drammatico gesto sono state spostate in altre aule.
L’episodio è avvenuto quando l’uomo era di fronte al Giudice di Pace penale, Raffaele Ferraro. Stando alle testimonianze, il 61enne avrebbe estratto un grosso taglierino dopo il rinvio dell’udienza al marzo 2017, urlando "voglio giustizia, sono tre anni che attendo giustizia". L’uomo sarebbe parte offesa in un procedimento relativo ad un incidente stradale. L’aula in quel momento era piena. Dopo essersi provocato una ferita al braccio sinistro, il 61enne si sarebbe tirato su la maglia ed avrebbe continuato a minacciare gesti di autolesionismo, ma è stato disarmato dal personale della sorveglianza del Tribunale e da alcuni carabinieri che si trovavano a Palazzo di Giustizia. I presenti poi sono stati fatti uscire e l’uomo è stato medicato in attesa dell’arrivo del 118, giunto sul posto tempestivamente.