ROSETO – Quindicimila visitatori nelle tre serate di manifestazione, 25 aziende vitivinicole e oltre 150 etichette proposte, sold out per tutte le degustazioni e gli altri appuntamenti enogastronomici: i numeri della 45esima edizione di Montepagano Borgo DiVino sono stati lusinghieri e fanno da stimolo alla prossima, che si pensa possa essere prolungata di un ulteriore giorno, per dare spazio al più vasto pubblico dei portatori di interesse, gli importatori di vino, i ristoratori e in generale gli operatori impegnati ad alzare quell’asticella della qualità in cui crede fortemente anche il consorzio di tutela “Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg”. «In questo modo – ha spiegato Enzo Di Giulio, componente del direttorio in rappresentanza dei residenti di Montepagano – oltre allo spazio che riserviamo all’intrattenimento e al grande pubblico, intendiamo dedicare un approfondimento e creare un momento di incontro tra i produttori e gli operatori economici più attenti e sensibili a veicolare prodotti di qualità su un mercato in forte espansione. Un grazie va all’amministrazione comunale uscente per aver rinnovato fiducia all’organizzazione dell’evento – ha puntualizzato Emilio di Febo, presidente dell’associazione RosaEventi, – ma il plauso va anche all’amministrazione Di Girolamo per aver raccolto il testimone e per essersi impegnata a garantire sostegno per il futuro». Particolarmente apprezzata quest’anno è stata la scelta di abbinare alle degustazioni dei vini anche quella degli olii d’eccellenza grazie all’approfondimento curato da Pandolea, l’Associazione nazionale Donne dell’olio. E l’introduzione di un ticket simbolico per le degustazioni ha consentito alle cantine partecipanti di offrire in degustazione calici preziosi e prodotti di riserva. Un impulso determinante per la riuscita della rassegna è stato dato dal ruolo di Enrico Cerulli Irelli, vicepresidente del consorzio di tutela “Colline teramane” e da quest’anno anche membro del Direttorio di coordinamento della manifestazione. «Il Consorzio – ha detto Cerulli Irelli – ha deciso con convinzione di dare il suo contributo a eventi qualificanti per i nostri produttori per rinsaldare ulteriormente quel legame con il territorio. A testimonianza di questo legame naturale abbiamo deciso di trasferire la nostra sede nel borgo. Un passaggio che andrà a suggellare l’unione tra il mondo produttivo vitivinicolo rappresentato dal consorzio, e i cittadini che popolano un borgo che fa dell’enogastronomia e dei vini di qualità il suo biglietto da visita».
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