Corpi e sopravvissuti recuperati anche dove possono 'osare' solo i tecnici del Cnsas

AMATRICE – Si affida alla tecnologia avanzata e alla grande professionalità dei loro ‘angeli’ il lavoro degli uomini e delle donne del Corpo nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese sui luoghi del disastro. Anche ieri il Cnsas ha estratto persone vive dalle macerie, portando il numero totale a 40 (50 i corpi senza vita). Le unità cinofile aiutano nel rintracciare le salme che successivamente vengono recuperate dai tecnici delle squadre di soccorso.

Ad Amatrice ieri sono stati effettuati dal Cnsas tre ritrovamenti di dispersi. I cani hanno continuato a “battere” zone più nascoste, fra gli stretti vicoli del paese. Due salme sono state invece recuperate a Pescara del Tronto. Il recupero di questi due corpi è stato molto difficile, perché si trovavano in una posizione particolarmente impervia, fra cumuli di macerie alti parecchi metri. E’ stato necessario installare alcune corde fisse e muoversi con tecniche alpinistiche. Nel pomeriggio una scossa molto violenta di terremoto, l’ennesima, ha fermato le ricerche per quasi un’ora. Grande la paura di nuovi crolli, che effettivamente sono avvenuti a breve distanza da dove operavano gli uomini.

Oggi il Soccorso Alpino ha abbandonato la zona centrale di Amatrice per dirigere le proprie forze nelle piccole frazioni periferiche e nei paesini nelle zone montane. Le squadre saranno trasportate in elicottero sul luogo di ricerca. Importante il ruolo in questo caso del supporto cartografico informatizzato, con i nuovi scenari 3D in dotazione al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che permettono di gestire dalla centrale operativa il lavoro delle squadre sul campo. Fra le destinazioni Spelonga, Colle, Poggio d’Api, Illica, Saletta, San Lorenzo Flaviano, Rocchetta, Sommati, Musicchio, Configno.