TERAMO – Pecora alla callara, peperoni fritti con le uova, oggi addirittura la torta di crema e frutta. Nelle tendopoli del sisma si fa di tutto per cercare di rendere più normale, più simile alla vita di tutti i giorni la nuova realtà di sfollati e senza tetto, a cominciare dal gusto, dal sapore dei cibi di casa, cucinati con prodotti freschi e locali. E a farlo c’è un gruppo di volontari teramani, guidati dallo chef Davide Cordoni e il suo gruppo di amici che indossano le divise della Croce Rossa Italiana abruzzese. Davide, di Campli, è assistente tecnico all’Istituto alberghiero ‘Di Poppa-Rozzi’ di Teramo ed è un volontario Cri, giunto tra i primi nella zona del sisma, nel gruppo di 14 volontari del Noie (Nucleo Operativo Interventi Emergenza) di Croce Rossa Italiana che ha avuto il compito di allestire il campo nella frazione di Roccasalli, dove c’è la preziosa mensa che garantisce il vitto per sfollati di quel quadrante di intervento ma anche ai tantiismi soccorritori impegnati sul campo: 250 pasti ogni ora, prodotti secondo i più rigoroi criteri di qualità e sicurezza alimentare per conto della Protezione civile nazionale . Con lui anche altri sette teramani che hanno montato il campo e gestito la cucina: Berardo, Gianluca, Silvino, Max, Lucia, Davide, Franco, Lino, così come teramano è il responsabile del polo logistico di Avezzano da dove sono partiti, l’emergency manager Pierluigi De Ascentiis e teramana è Loredana che gestisce le partenze. Gente con le spalle grosse, come si dice, empre presenti nei teatri dei disastri per portare soccorso e assistenza. La passione ai fornelli di Davide Cordoni, che nel tempo è diventata professione ricca di professionalità e fantasia, sta tornando molto utile in questi giorni nelle zone del sisma: la sua capacità di arricchire il piatto più semplice, con il gusto della gatronomia teramana, sta fornendo sostegno a popolazione e soccorritori e un modo per far sembrare meno grigio lo scorrere dei giorni dopo aver perso affetti e casa. Con un buon piatto di pasta, qualche fuori programma come anche la pecora alla callara di Lino e, davvero dulcis in fundo, anche la torta!