TERAMO – A causare il tragico schianto del velivolo acrobatico nei cieli di Tortoreto Lido, poco più di un anno fa nel corso dell’Air Show di Alba Adriatica a cui partecipavano anche le Frecce tricolori, fu un malore del pilota, Marco Ricci, 47enne di Siena che perse la vita nell’impatto con l’acqua. E’ la conclusione alla quale è giunto il pm Stefano Giovagnoni sulla base delle perizie sanitarie e tecniche, che ha indotto il magistrato a chiedere l’archiviazione per la posizione dell’unico indagato, l’altro pilota del "Qbr Team" e compagno di squadra di Ricci, Luigi Franceschetti.
Le perizie ma soprattutto anche i filmati, in particolare quello della action camera GoPro sistemata nell’abitacolo di guida del Van’s RV8 pilotato da Ricci. La ripresa ha infatti catturato un drammatico improvviso movimento della testa del pilota, che può essere letto come una perdita di conocenza, immediatamente precedente alla manovra errata che portò i due velivoli in figura acrobatica ad entrare in collisione, e quello di Ricci a precipitare in mare.
Secondo la valutazione medico-legale sulla salma, il malore accusato dal pilota senese fu provocato da una cardiopatia, confermata dai successivi esami effettuati sui campioni prelevati nel corso dell’esame autoptico.
E se nessuna responsabilità può dunque essere addebitata a Franceschetti, che era stato indagato come atto dovuto per disastro aviatorio ed omicidio colposo, per il pm Stefano Giovagnoni, non si ravviserebbero colpe nemmeno a carico del medico che gli aveva rilasciato il certificato di idoneità psicofisica per il volo. E questo in quanto all’esito dell’elettrocardiogramma effettuato nel corso della relativa visita non erano emersi elementi che potessero far pensare ad una malformazione cardiaca. Nessuna responsabilità, infine, secondo la Procura, sarebbe ravvisabile in relazione ai soccorsi, che furono tempestivi, o agli organizzatori della manifestazione, che rispettarono tutte le norme.