TERAMO – (jacopodifrancesco) «Non è forte chi non cade, ma chi cade e si rialza». Arrivati qui, questa può essere l’unica filosofia del Teramo: un’altra ripartenza, un altro volto nuovo che arriva tra le mura d’Interamnia pieno di speranze e d’entusiasmo. Il ribaltone Teramo si consuma in una manciata di ore: alle 11 la nota sul licenziamento di Lupo, nel primo pomeriggio quella sull’esonero di Zauli. Con tanto di annuncio del nuovo allenatore del Teramo. Federico Nofri Onofri.
«Voglio ringraziare di cuore il dottor Lupo e mister Zauli – ha esordito il presidente Campitelli – persone a cui sono legato, ma il calcio impone delle scelte. Aldilà dei risultati, non vedevo una luce, è venuta a mancare la progettualità; ho pensato quindi di cambiare in fretta, a livello personale è una sconfitta. Adesso – ha proseguito – abbiamo un allenatore che vuole arrivare, è stato secondo altre volte nelle nostre scelte e sono sicuro che ci darà grandi soddisfazioni».
Poi è toccato a un visibilmente emozionato Federico Nofri: «Dopo 7 anni di gavetta in Serie D, ho la mia grande occasione. Ci sono tante persone che meritano di arrivare – ha continuato – e ora voglio ripagare la fiducia del presidente e soprattutto fare felici i tifosi. A Viterbo – ha spiegato – è stata dura vincere un campionato e vederselo negare da altri fattori. Per questo capisco la situazione del Teramo, ma ora c’è da lavorare, dovremo essere sereni e determinati».
Nel seguito della conferenza si è entrati più nell’aspetto tecnico, per capire che tipo di allenatore è quello che in sette anni ha cambiato sette squadre, spesso per sua volontà: «Non conoscere la categoria sarà sicuramente penalizzante, ma darò tutto, cercherò di capire in fretta che giocatori ho a disposizione. Le mie squadre – ha dichiarato – hanno sempre giocato un calcio offensivo, aggressivo; per fare questo è necessario allenarsi bene e fare tutto insieme. Credo che esistano delle gerarchie, chi sta in panchina deve sempre farsi trovare pronto, e dai giocatori importanti mi aspetto che non sbaglino: non tanto per quanto riguarda il gesto tecnico, quanto per l’approccio e per il comportamento nello spogliatoio, specialmente con i più giovani».
«Dobbiamo meritarci tutti la maglia – ha concluso il nuovo allenatore. So di essere in una società importante, e non voglio limitarmi a restare in Lega Pro. Già a Santarcangelo voglio vedere una squadra determinata che sappia aggredire l’avversario».
Dalle parole ai fatti, adesso. Nofri a fine conferenza stampa ha condotto il suo primo allenamento al Bonolis. Per preparare un esordio già bollente