TERAMO – Saranno Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti a chiudere “FolleMente Festival” e le “Giornate della Follia”: il contenitore di iniziative pensate per mettere a fuoco i temi della fragilità mentale. I due artisti si esibiranno domani gratuitamente (alle 20,30) alla Sala Polifunzionale in “Risate da slegare”. La performance si declina sul binomio di comicità e follia in una sorta di esilarante intervista doppia. Domenica mattina invece il festival si apre con un appuntamento scientifico all’Hotel Abruzzi, sui temi dell’aggressività e violenza coordinato da Massimo Di Giannantonio, ordinario di Psichiatria all’Università "D’ Annunzio" di Chieti. «Questa rassegna» ha detto Di Giannantonio «ha il merito di accendere a Teramo un faro sui problemi della salute mentale dettando il compito difficile di prevenire la sofferenza e il disagio con azioni di promozione del benessere. Teramo ha avuto la capacità di costruire residenze per la reintroduzione dei pazienti ed è simbolica non solo per la presenza dell’ex ospedale psichiatrico di Sant’Antonio Abate, ma perché proprio da lì ha avuto origine la Società italiana di Psichiatria». In concomitanza alle sessioni scientifiche, è previsto un incontro particolare all’Arca a partire dalle 11,30 moderato dalla giornalista Pina Manente chiamata a intervistare due imprenditori tanto creativi, quanto “folli”: Daniele Kihlgren imprenditore italo-svedese che con il progetto Sextantio ha trasformato un intero borgo in un albergo diffuso e lo psichiatra inventore Claudio Ciaravolo, studioso di leggende metropolitane, esperto di comunicazione virale e inventore del cosiddetto mito della maglietta napoletana con la cintura di sicurezza “incorporata”. Nel pomeriggio invece lo spettacolo di Iacchetti e Covatta sarà preceduto alle 19 dalla presentazione di un libro dello psichiatra Francesco Cro alle scuderie Savini. Intanto grande curiosità hanno suscitato venerdì sera le performance di apertura del festival che ha trasformato Corso San Giorgio in un palcoscenico di arte itinerante con una singolare mostra curata da Giuliana Benassi e intitolata “Un’ora circa”. «Le azioni performative» ha spiegato la Benassi «sono state pensate per legare il tema della follia e del dramma in una comunione tra le arti e le diverse forme di espressione. Difatti gli artisti, tutti abruzzesi, hanno linguaggi diversi che spazino dalla danza, alla musica, all’arte drammatica. Abbiamo scelto il cuore della città per dare la giusta intensità a un tema come la follia che proprio a Teramo custodisce un luogo simbolo, ovvero l’ex manicomio. Attraverso le azioni performative abbiamo voluto rendere il concetto di una mostra che si consuma nel momento stesso in cui avviene, trasformando i cittadini in un pubblico chiamato a partecipare». Gli artisti che hanno animato la scena sono stati: Marco Massarotti attore di teatro, PierGiuseppe Di Tanno performer, Manolo Perazzi danzatore teramano della compagnia Gruppo e-Motion, Flavia Massimo cantante e violoncellista live electronic e Ilaria Carla Silverii danzatrice in collaborazione con gli allievi del liceo coreutico di Teramo.
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