PESCARA – Attività di due strutture commerciali sospese, nelle province di Chieti e L’Aquila, e sequestro di oltre sei tonnellate di alimenti, pronti per la vendita, nell’ambito di controlli che i Carabinieri del Nas di Pescara, coordinati dal maggiore Domenico Candelli, hanno svolto nei principali supermercati e nelle aziende produttrici di conserve alimentari della regione.
In un caso, nel Chietino, è stata sospesa l’attività di un deposito di generi alimentari a servizio di un discount: sul pavimento tappeti di blatte morte e sciami di mosche vive che hanno indotto i militari – che hanno lavorato in collaborazione con la Asl – a sottoporre a vincolo tutti gli alimenti e le attrezzature. Nel magazzino, di circa 200 metri quadri, erano stoccati circa 5 tonnellate di alimenti che sarebbero stati commercializzati dal discount e finiti sulle tavole degli italiani. Ora attività interdetta in attesa del ripristino delle condizioni igienico-sanitarie. Il responsabile è stato deferito all’Autorità Giudiziaria, per detenzione di alimenti in cattivo
stato di conservazione. Nell’Aquilano, invece, i Carabinieri hanno sequestrato penalmente un intero supermercato, in un comune della piana del Fucino, i cui locali erano invasi da escrementi di topi, carcasse di insetti e blatte vive, oltre che strutturalmente fatiscenti. Escrementi di roditore anche nei contenitori degli alimenti venduti sfusi. Anche in questo caso, dopo il sequestro, il titolare è stato denunciato per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed insudiciati. Sempre in provincia di Chieti, i militari hanno sequestrato circa 50 chilogrammi di alimenti, tra conserve alimentari e prodotti da forno, poiché carenti delle informazioni utili a poterne ricostruire la rintracciabilità ed etichettati in assenza di indicazioni circa la presenza di allergeni, quindi potenzialmente rischiosi per la salute dei consumatori.
Nel complesso, sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 20.000 euro mentre il valore delle due strutture di cui è stata disposta la sospensione dell’attività è di 2 milioni di euro. Due persone sono segnalate all’Autorità Giudiziaria per reati contro la salute pubblica e altre otto persone sono state segnalate all’Autorità Sanitaria ed Amministrativa.