TERAMO – Nel dibattito consiliare pomeridiano, oltre la protesta delle opposizioni, c’è stato il previsto intervento di Alfonso Di Sabatino Martina di Teramo Soprattutto, nelle ultime ore protagonista di una sottolineatura politica che ha rimesso in bilico la vita dell’esecutivo. Come anticipato nella nota. oggi in sala consiliare Dodo ha punzecchiato, non senza far ricorso all’ironia e a sagace dialettica, diversi settori di competenza in particolar modo degli assessorati lavori pubblici, manutenzioni e cultura. Il primo ad essere stuzzicato è stato il sindaco Brucchi, al quale Dodo ha chiesto di fare chiarezza sulla sua posizione referendaria, visto che partecipa «a tutte le manifestazioni del sì e del no: stavo pensando a un incontro per sostenere il nì, così spero venga anche. La sua attenzione alla consultazione referendaria – ha aggiunto Di Sabatino Martina – gli ha fatto dimenticare il problema dei lavori del corso: ho chiesto una relazione scritta e dettagliata sulla situazione, perchè al di là delle performance del ‘vocalist’ (Antonio Topitti, che in questi giorni ciclicamente tiene comizi nel presidio permanente di protesta sul corso San Giorgio, ndr), c’è da sapere quali sono davvero i tempi per chiudere questa cosa penosa, che denota una frattura insanabile con la città. Alle sette di sera la città è spettrale. E quando ha parlato di recente di questi lavori, il sindaco Brucchi ha perso occasione per tacere quando lo definisce un problema minimale; io invece ne traggo spunto per dire basta basta al ricorso alle finanze pubbliche per progetti inutili e chiedo di rinunciare al finanziamento per il corso vecchio: sindaco – ha detto Di Sabatino -, le sfugge che Teramo è una città romana, dove scava trova reperti, basta con gli scempi». Chiedendo poi di chiarire quale è il ruolo a proposito del Cope, «se è ancora una utilità e a che punto siamo con la banca progetti, altrimenti è meglio liquidarlo», Dodo si è rivolto all’assessore Marco Chiarini e ai suo Stati generali della cultura: «Assessore – ha detto – mi sono spaventato quando ho visto il nastro isolante, ho pensato: un altro terremoto ci ha colpito. Poi ho visto la scritta ‘Stati generali della cultura’: io sono ignorante, mi dica di cosa si tratta, forse è manifestazione meritoria, ma mi spieghi, speriamo che non sia il solito buco nell’acqua». Poi si è rivolto all’assessore alle manutenzioni, Mario Cozzi: «In città – ha aggiunto il lader della civica – continuano a comparire ‘rappezzi’ e manutenzioni, per così dire ad orologeria. Per evitare che si creino retropensieri sulla scarsa trasparenza o su amicizie semiprivatische, è possibile conoscere l’ordine cronologico dell’arrivo delle segnalazioni all’Urp e una graduatora della gravità degli interventi, insomma si possono stabilire dei codici, tipo pronto soccorso, in modo che ognuno può verificare la tempestività degli interventi, senza che ci sia il bisogno far ricorso alle telefonate agli assessori amici…». Eal sindaco che continua a sostenere che non ci sono problemi di carattere amministrativo», si è impegnato a preparare un dossier sull’argomento.
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