TERAMO – Avrà uno strascico giudiziario la visita di Striscia la Notizia alla Asl di Teramo. Dopo la messa in onda della puntata del 17 ottobre su Canale 5 del programma satirico e del servizio che Valerio Staffelli ha girato nella struttura di contrada Casalena che ospita il Dipartimento di prevenzione, la direzione generale dell’azienda sanitaria ha deciso di passare alle vie legali per difendere l’immagine della Asl, a dire di Roberto Fagnano gravemente lesa da quanto emerso nel corso del servizio tv. Nelle prossime ore il direttore generale darà mandato ai legali della Asl di individuare e perseguire, con richiesta di risarcimento dei danni, i responsabili della figuraccia rimediata in tv che, a suo dire, si riflette su tutta la comunità cittadina e non solo sulla Asl. Per questo, oltre ad avviare un procedimento disciplinare, inviterà il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, a fare altrettanto a tutela dell’immagine della città, nei confronti chi ha sbagliato all’interno dell’azienda sanitaria locale.
Il problema ‘smascherato’ da Striscia è noto: i posti auto riservati ai disabili, nei parcheggi dell’area, sono costantemente occupati dalle macchine dei dipendenti della Asl, che disabili non sono. Il direttore generale ebbe già a sottolineare, nell’intervista a Staffelli, il suo malumore per una chiara grave violazione, prima ancora che di un gesto di grande inciviltà, ricordando la responsabilità alla vigilanza e al controllo da parte della dirigenza di quel settore. Ma quando Strisci la notizia ha affrontato l’argomento sul posto, sono venute fuori altre problematiche. Intanto il fatto che negli uffici si fuma in barba al divieto. Una delle dipendenti intervistate, che poi è anche quella la cui auto era in sosta irregolare ed è anche quella che fuma nell’ufficio, non ha tenuto un atteggiamento per così dire di basso profilo nel corso dell’intervista, una volta… presa in castagna! Anzi. Non una parola di scuse, non un atto di pentimento, anzi: ha provato a giustificarsi con l’assenza di disabili che avessero necessità di parcheggiare, chiamato in causa il cattivo esempio "del governo nazionale", in chiara confusione da… imbarazzo.